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Guerra all’Isis: nasce la coalizione dei paesi islamici guidata dall’Arabia Saudita

Oltre all’Arabia Saudita vi parteciperanno Egitto, Quatar, Giordania, Palestina, Tunisia e altre 28 paesi.
A cura di Davide Falcioni
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Più volte è stata accusata di collaborare con lo Stato Islamico, eppure l'Arabia Saudita – il principale alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente – ha annunciato la costituzione di una coalizione di 34 paesi islamici contro il terrorismo. A renderlo noto è un comunicato dell'agenzia saudita Spa, che spiega come sarà Riad il cuore operativo dell'alleanza.  Mohammad bin Salman Al Saud, ministro della Difesa saudita, ha spiegato che l'alleanza non combatterà solo l'Isis, ma "tutti i gruppi terroristici che abbiamo di fronte". "Ci impegneremo a combattere il terrorismo mediante l'uso di strumenti legali", ha aggiunto. Il funzionario ha aggiunto che la coalizione "avrà un coordinamento internazionale con le maggiori potenze e le organizzazioni internazionali". L'alleanza "ha il dovere di proteggere le nazioni islamiche da tutti i gruppi terroristici e le organizzazioni, qualunque sia la loro setta e il loro nome, che seminano morte sulla terra con l'obiettivo di terrorizzare gli innocenti". Oltre all'Arabia Saudita la coalizione "islamica" sarà composta da Quatar, Egitto, Emirati Arabi, Turchia, Giordania, Yemen, Bangladesh, Benin, Ciad, Togo, Gibuti, Senegal, Sudan, Malaysia, Pakistan, Sierra Leone, Somalia, Gabon, Guinea, Palestina, Comore, Costa d'Avorio, Kuwait, Libano, Mali, Mauritania, Marocco, Libia, Niger, Bahrein, Tunisia, Nigeria e Maldive. All'appello, come è evidente, manca l'Iran.

Ieri, nel corso di un intervento al Pentagono, il Presidente degli Stati Uniti Obama aveva fatto il punto della situazione: “La lotta contro lo Stato Islamico in Siria e in Iraq continua a essere difficile ma noi diciamo ai miliziani: Non potete più nascondervi, sarete i prossimi a essere colpiti”. Il capo della Casa Bianca ha quindi chiesto di aumentare gli sforzi: “Tutti i nostri alleati sono pronti a fare di più”: “Gli Stati Uniti fanno la loro parte, come lo fanno i nostri alleati, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Australia. Dobbiamo cercare di far sì che i progressi nella lotta all’Isis siano più rapidi”.

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