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Guardia di Finanza: “In Piemonte un negoziante su 3 non emette lo scontrino”

Dai 26 mila controlli effettuati dalla Guardia di Finanza è emerso che il 31,5% degli esercenti commette irregolarità nel rilascio degli scontrini.
A cura di D. F.
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La Guardia di Finanza in Piemonte ha scoperto, nel corso del 2013, 383 casi di evasori totali, ovvero di imprese totalmente sconosciute al Fisco artefici di un'evasione pari a 255 milioni di euro, dei quali 50 milioni di Iva. I "falsi poveri" smascherati sono stati 566: si tratta di soggetti che – illegalmente – hanno ottenuto aiuti economici e benefici dai servizi sociali, pesando sulle spalle della collettività. Complessivamente i controlli delle Fiamme Gialle sono stati effettuati su 6.200 imprese e contribuenti ed hanno consentito l'individuazione di redditi sottratti a tassazione per ben 1,6 miliardi di euro, con 163 milioni di euro di Iva evasa. Dai 26 mila controlli effettuati dalla Guardia di Finanza inoltre è emerso che il 31,5% degli esercenti commette irregolarità nel rilascio degli scontrini: "I dati del bilancio operativo della Guardia di Finanza del Comando Regionale Piemonte – spiega il generale Carlo Ricozzi, comandante regionale – misurano in modo oggettivo il numero delle indagini, delle verifiche e dei controlli svolti nel corso dell’anno ed i risultati ottenuti a seguito di queste attività, in termini di basi imponibili recuperate, sequestri e denunzie".

Le Fiamme Gialle hanno reso noti anche altri dati: ad esempio sulle 200 persone denunciate di cui 8 arrestate tra amministratori, funzionari e impiegati pubblici infedeli accusati di peculato, abuso d’ufficio, corruzione, concussione. Nell’ambito della tutela delle risorse pubbliche, i finanzieri hanno eseguito 64 interventi delegati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, accertando danni all’Erario per circa 37,7 milioni di euro e la segnalando 457 responsabili. Per quanto riguarda la criminalità organizzata sono stati effettuati accertamenti patrimoniali su 542 soggetti, da cui sono partite proposte di sequestro per circa 22,8 milioni di euro. Il risultato finale si è tradotto con la sottrazione alla criminalità di beni per 17,2 milioni di euro, frutto dell’attività illecita.

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