Gruppo paramilitare addestrava bimbi orfani per rapinare gioiellerie in tutta Europa
Un gruppo paramilitare che prelevava dagli orfanotrofi ragazzini da addestrare in campi appositi per rapinare gioiellerie in tutta Europa. Era una vera e propria accademia militare composta ormai da oltre 300 uomini quella scoperta in Romania dalle forze dell'ordine locali in collaborazione con diverse polizie europee tra cui quella italiana. Del gruppo infatti facevano parte anche i componenti del commando che il 23 dicembre 2013 mise a segno una rapina lampo alla gioielleria Fani di Firenze irrompendo nel negozio con mazze e asce e riuscendo a portare via un bottino di 300mila euro in orologi e gioielli.
Dopo tre anni, quattro di loro sono stati arrestati su disposizione del gip Tommaso Picazio che ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere su richiesta del pm Christine Von Borries. Altri quattro di loro sono ricercati dalle polizie europee. Proprio dalle indagini della squadra mobile di Firenze erano emerse analogie con altri episodi avvenuti nei mesi precedenti dello stesso anno e con tecniche analoghe sempre a Firenze, dove erano finiti in manette 4 persone dell'Est Europa, ma anche a danno di gioiellerie a Milano. Dai successivi accertamenti sugli spostamenti del commando e dall'esame del dna rilevato su alcuni indumenti abbandonati, è stato possibile rintracciare alcuni componenti della banda. Infine incrociando questi dati con quelli delle altre polizie europee si è scoperto che alcuni dei rapinatori avevano partecipato a colpi anche in Francia e in Belgio.
Le indagini parallele in Romania poi hanno scoperto l'esistenza del gruppo paramilitare che prelevava bimbi dagli orfanotrofi locali per addestrarli nei boschi della Transilvania a diventare dei perfetti criminali da impiegarli poi in rapine in Europa. Si trattava di una vera e propria organizzazione criminale gerarchizzata gestita da una commissione in base a un preciso regolamento che si occupava anche dell'assistenza ai parenti in caso di arresto. Le indagini e lo scambio di informazioni tra polizie ha permesso nei mesi scorsi di compiere arresti in tutta Europa e di catturare l'uomo ritenuto a capo del sodalizio criminale.
