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Grillo rilancia: “Subito il reddito di cittadinanza. Il M5S può cambiare il Paese”

Conferenza stampa al Senato per rilanciare la proposta di reddito di cittadinanza. Di Maio: “Fare pressione per inserire provvedimento nella legge di stabilità”.
A cura di Redazione
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Come vi stiamo raccontando, il Movimento 5 Stelle è impegnato da mesi a sostenere la propria proposta di reddito di cittadinanza. Si tratta di garantire ai beneficiari un reddito annuo netto pari a 9360 euro, dunque con un assegno mensile di 780 euro o di una cifra integrativa, nel caso in cui il beneficiario (quale unico componente di nucleo familiare) abbia già un reddito. Lo Stato, in pratica, si farà carico di far raggiungere ai beneficiari un “reddito minimo”, che corrisponde alla soglia di povertà relativa individuata dall’Istat. La platea di potenziali beneficiari è costituita da “tutti i cittadini italiani che percepiscono un reddito netto annuo inferiore ai 9360 euro netti e tutti i cittadini stranieri provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi sulla reciprocità del sostegno previdenziale”.

Vale la pena di ribadire un paletto essenziale: “Nel caso in cui un beneficiario rifiutasse tre proposte di lavoro “congrue” o sostenesse “più di tre colloqui di selezione con palese volontà di ottenere esito negativo” perderebbe il diritto al reddito di cittadinanza. Il totale dei beneficiari, a vari livelli, si aggira sui 9 milioni”.

Oggi Grillo, in conferenza stampa al Senato, ha ribadito di considerare “centrale” la questione del sostegno alla povertà, spiegando come “mentre i partiti litigano su come distruggere la Costituzione”, il M5S ha una sola priorità: il reddito di cittadinanza. Nel merito, il capo politico del M5S ha spiegato: “Uno deve esser libero di scegliersi il lavoro, non il reddito. Molta gente è convinta di avere un posto di lavoro invece ha un posto di reddito, per questo la gente è disposta a fare qualsiasi tipo di lavoro”. E si è poi detto fiducioso di “poter cambiare il Paese con la fiducia della gente”.

Di Maio ha invece espresso “l’augurio” che la misura sia inserita nella legge di stabilità: “Se questo reddito fosse nella legge di stabilità, questa sarebbe la più bella legge di stabilità d'Italia. Quei 17 miliardi che servono per il reddito ci sono, anzi, ce ne sono molti di più. E la nostra strategia è quella di mettere pressione al Governo affinché inserisca la misura”.

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