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Grillo lancia l’allarme: “Per paura del tabù razzismo rischiamo di reintrodurre la Tbc”

Fa discutere il post di Grillo sul suo blog: “Qui per evitare il tabù del razzismo arriviamo alla situazione grottesca degli Stati africani che chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell’ebola, che ha 21 giorni di incubazione, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissàdove nel nostro Paese”.
A cura di Redazione
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Farà certamente discutere il nuovo post di Beppe Grillo pubblicato poco fa sulle pagine del suo blog. Il capo politico del Movimento 5 Stelle torna sulla questione delle "malattie infettive che vengono dall'Africa", dopo aver ospitato oero la notizia del contagio da Tbc di 40 poliziotti. Il punto è che lo fa con un post che lascia poco spazio all'interpretazione e che affronta in modo rude un problema decisamente complesso, con un paragone molto azzardato fra gli Stati africani che hanno deciso di chiudere le loro frontiere per il rischio ebola e l'attività di assistenza ai migranti che arrivano sulle nostre coste a bordo di barconi di disperati.

Per il capo politico del Movimento, in pratica, stiamo correndo un rischio enorme, "per evitare il tabù del razzismo" e l'ultimo confronto è impietoso: "Quando i nostri bisnonni approdavano negli Stati Uniti, Paese della Libertà, dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena." Ecco il ragionamento di Grillo:

Il Passaparola di ieri con l'ingresso delle malattie infettive dall'Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati è caduto nel nulla. Come se non fosse un problema nazionale il ritorno di malattie debellate da secoli in Italia. Per la tbc non esiste un vaccino che provveda una protezione affidabile per gli adulti, si trasmette per via aerea e le cure richiedono anni. Vogliamo reimportarla, reimportiamola! Ma facciamolo alla luce del sole, informando la popolazione che alla polizia non vengono forniti neppure gli strumenti minimi di profilassi. Qui per evitare il tabù del razzismo arriviamo alla situazione grottesca degli Stati africani che chiudono le frontiere tra loro per paura del diffondersi dell'ebola, che ha 21 giorni di incubazione, mentre noi le lasciamo spalancate senza fare alcun accertamento medico sui chi arriva da chissà dove nel nostro Paese.

I triti e ritriti confronti degli italiani come popolo di migranti che deve comprendere, capire, giustificare chiunque entri in Italia, sono delle amenità tirate in ballo dai radical chic e dalla sinistra che non pagano mai il conto e da chi non vuole affrontare il problema. Quando i nostri bisnonni approdavano negli Stati Uniti, Paese della Libertà, dopo aver visto la Statua con la fiaccola accesa, venivano subito confinati a Ellis Island in quarantena.

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