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Grillo attacca: “Mussolini ebbe più pudore di Renzi”

Durissimo post del capo politico del Movimento 5 Stelle: “Questo si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore”. E annuncia: “Da ora in poi il M5S non terrà più rapporti con Napolitano”.
A cura di Redazione
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Non è tardato ad arrivare il commento di Beppe Grillo alla scelta di imporre il contingentamento dei tempi per la discussione del disegno di legge di revisione costituzionale. Il capo politico del Movimento 5 Stelle non usa mezze misure e torna a parlare di colpo di stato ed attacco alla Costituzione, lanciandosi in un paragone con le misure prese da Mussolini durante il ventennio. Per Grillo, infatti, "Mussolini ebbe più pudore" e non chiamò "riforme" il colpo di stato fascista; ma non solo, poiché, nel rintracciare la chiara responsabilità di Giorgio Napolitano, il messaggio di Grillo è chiaro: "Il M5S non terrà d'ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione".

Insomma, nella lettura grillina, c'è un vero e proprio attacco alla democrazia e da qui l'appello alla mobilitazione delle altre forze di opposizione: anche perché, la minaccia di elezioni anticipate è giudicata completamente inconsistente. Ecco il pensiero di Grillo:

Un Parlamento votato con una legge incostituzionale, un presidente della Repubblica che nomina come e peggio di un monarca tre presidenti del Consiglio senza passare dalle elezioni, un patto per cambiare la Costituzione di cui nessuno sa un beneamato cazzo fatto con un pregiudicato. Ora si vuole eliminare il Senato elettivo inserendovi i gerarchetti locali dei partiti e una Camera di nominati. Questo si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore. non lo chiamò "riforme".

Il regista di questo scempio è Napolitano che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto. Il M5S non terrà d'ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione. Si spera che anche altre forze politiche si associno e lo isolino prima che sia troppo tardi, prima del buio a mezzogiorno. La via d'uscita da questa situazione è rappresentata da nuove elezioni, la legge c'è. E' quella emendata dalla corte costituzionale, con le preferenze e senza un abnorme premio di maggioranza. Il M5S non ha paura di tornare alle urne per rilegittimare il parlamento, anche domani se necessario. La minaccia di Renzie di nuove elezioni è una pistola scarica e lui lo sa.

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