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Grecia, un altro carico di tagli: aumento Iva e tasse casa. Redditi giù del 28%

Atene adotta nuove misure di austerità. Previsti tagli e aumenti di tasse per 5,4 miliardi di euro. Domani riunione dell’Eurogruppo per affrontare il terzo salvataggio della Grecia.
A cura di Mirko Bellis
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Alexis Tsipras

Il Parlamento greco, dopo un dibattito molto teso dove non sono mancati scambi di accuse tra il governo e l’opposizione, ha approvato con 152 voti a favore e 145 contrari l’ennesimo pacchetto di misure di austerità da almeno 5,4 miliardi di euro (pari al 3% del PIL). La palla adesso passa all'Eurogruppo – i diciannove ministri delle finanze dei Paesi dell’Unione Europea – che nella riunione prevista per domani dovrà decidere se sbloccare la prossima tranche di aiuti per circa 5 miliardi di euro per consentire ad Atene di far fronte ai numerosi pagamenti in scadenza.

Aumento iva e tasse su casa

Per soddisfare le esigenze dei creditori, l’esecutivo di Tsipras si è impegnato a realizzare una serie di misure, alcune delle quali molto impopolari. E’ previsto un nuovo aumento dell’Iva attraverso il quale si prevede di incassare 1,8 miliardi di euro. Anche le imposte sugli immobili – Syriza, il partito di Tsipras, in campagna elettorale aveva promesso eliminarle – dovranno invece essere corrette verso l’alto. Luce verde anche alle privatizzazioni: verrà creato un nuovo superfondo che si occuperà della vendita di beni pubblici. Il primo ministro – durante il dibattito in aula – ha assicurato che il fondo sarà gestito dall'esecutivo e servirà per migliorare la vendita degli asset già contenuti nel precedente fondo creato dal governo socialista.

Vendita crediti

Non è l’unico dietro front che il governo greco è stato costretto a fare per accontentare i creditori. Un altro punto chiave è la liberalizzazione della vendita a fondi di investimento dei crediti in sofferenza, con l'eccezione di mutui per la prima casa.  Per mesi, questa è stata considerata da Tsipras una linea rossa su cui non cedere. Infine, sempre sul lato della spesa pubblica, è previsto un "meccanismo automatico di correzione dei conti pubblici" – già ribattezzato dai greci "cutter" – che si applicherà nel caso in cui Atene non rispettasse gli impegni presi con i suoi creditori. Una clausola di salvaguardia che scatterà se non dovesse essere raggiunto l'avanzo primario del 3,5% previsto nel 2018.

Congelamento stipendi

L’opposizione del partito nazionalista Anel – che forma la coalizione di governo assieme a Syriza – ha obbligato il premier greco a rinunciare al congelamento per due anni dei salari dei funzionari pubblici “in regime speciale”. La misura che avrebbe consentito un risparmio di 118 milioni di euro all'anno riguardava gli stipendi di giudici, vigili del fuoco, guardia costiera, polizia ed esercito. Tsipras ha dovuto cedere alla richiesta del leader di Anel e ministro della difesa, Panos Kamenos, vista l'esigua maggioranza che sostiene il suo governo. Il premier greco, infatti, non poteva permettersi nessuna defezione se voleva vedere approvato il pacchetto di misure di austerità.

L’approvazione nell'agosto scorso del terzo salvataggio della Grecia è costata a Syriza la perdita di un terzo dei deputati e ha costretto Tsipras ad indire nuove elezioni in settembre. Nella votazione di ieri solo una deputata di Syriza ha votato contro le misure, ed in particolare contro il superfondo per le privatizzazioni e il meccanismo che autorizzerà tagli di spesa automatici.

Tsipras: "Questo è l'ultimo sforzo"

L’opposizione, di fronte alla possibilità di una sconfitta parlamentare da parte di Tsipras, chiedeva le elezioni anticipate e un referendum, eventualità questa sempre negata dal governo. Lo stesso premier greco ha ricordato che le elezioni si terranno a settembre del 2019, cioè alla scadenza naturale dei quattro anni di legislatura.  Per incoraggiare i greci a digerire l’austerità, il leader di Syriza durante il dibattito in aula ha detto: "E' l'ultimo sforzo, poi dal 2017 inizierà la primavera con un Pil in crescita del 3%".

Reddito medio calato del 28%

Il clima di tensione sociale in Grecia rimane alto. Durante il fine settimana c’è stato lo sciopero dei trasporti pubblici. La popolazione già stremata da cinque lunghi anni di austerità, teme che ancora una volta i peso della crisi ricada sul ceto medio e i più poveri. Negli ultimi anni il reddito pro-capite greco è sceso del 28%, con una disoccupazione generale del 30% mentre per i giovani la cifra supera il 50%. L’economia del paese, nel suo complesso, si è contratta del 25%. L’aumento dell’Iva di un punto (dal 23% al 24%) grava su praticamente tutti i beni di consumo (caffè, birra, sigarette elettroniche,ecc.) e anche su molti generi alimentari, dai succhi di frutta alle marmellate.

Pensioni, 11 tagli in 6 anni

Sulle pensioni il governo Tsipras ha introdotto una nuova pensione minima di 384 euro per chi ha lavorato venti anni però allo stesso tempo è prevista l’eliminazione degli assegni supplementari e sono aumentati i contributi previdenziali. Dal 2010, quando il primo piano di salvataggio è stato approvato, le pensioni hanno subito undici tagli.

I principali giornali greci hanno fatto notare l'assenza di garanzie di tagli immediati al debito pubblico (che rappresenta il 180% del Pil) da parte dei creditori a cambio di nuova austerità. La proposta del Fondo monetario internazionale per ridurre il debito greco (concedere una moratoria nel rimborso dei pagamenti del debito e degli interessi fino al 2040) vede la forte opposizione della Germania.

Un segnale positivo è arrivato da Bruxelles. Per il commissario europeo per gli affari economici, Pierre Moscovici, l’approvazione da parte di Atene delle misure rappresenta un passo avanti importante nel quadro delle trattative con i creditori. "Siamo convinti – ha aggiunto Moscovici – che le riforme basteranno per rassicurare i partner sugli impegni presi".

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