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Grecia, l’Eurogruppo: “I negoziati riprenderanno dopo il referendum”

L’Eurogruppo ha negato la proroga degli aiuti ma ha convocato un nuovo incontro. Il Fondo monetario internazionale intanto ha confermato che la Grecia non ha onorato il debito. FT: “Tsipras pronto ad accettare condizioni Ue”.
A cura di Susanna Picone
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Ore 20.00 – Il Ministro dell'Economia italiano Pier Carlo Padoan ha rassicurato che non ci sono nel nostro paese sintomi di contagio causati dalla tempesta finanziaria che si è abbattuta sulla Grecia: "Non temiamo ripercussioni di ampia portata sulla nostra economia" per il consolidamento delle finanze pubbliche e per le riforme realizzate dall'Italia, sostiene il ministro dell'Economia. "La Bce ha tutti gli strumenti per fronteggiare la volatilità e le tensioni dei mercati europei. Le istituzioni europee ora sono più solide".

Ore 19.10 – L'Eurogruppo è concorde nell'attendere l'esito del referendum in Grecia di domenica, prima di cominciare nuovi negoziati con il governo di Atene. Questa la linea decisa al termine della riunione dei 18 ministri delle Finanze dei Paesi dell'Eurozona, convocati in teleconferenza, secondo quanto riportato su Twitter dal ministro dell'Economia slovacco, Kazimir. Intanto il capo dell'Esecutivo Ue, Juncker, ha dichiarato che la Commissione Europea si sta preparando anche all'ipotesi della vittoria del no. "E' mancata la volontà di concludere un accordo. A me, che sono un democratico cristiano, ci sono volute 2 ore per convincere un comunista a far pagare le tasse agli armatori".

Ore 18.00 – Secondo Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, dopo le dichiarazioni di Tsipras di oggi pomeriggio  ci sono “poche possibilità di progressi” nelle prossime ore. Concorde Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, che ha twittato: “L’Europa vuole aiutare la Grecia. Ma non si può aiutare qualcuno contro la sua volontà. Aspettiamo il risultato del referendum in Grecia”.

Ore 16.45 – Il primo ministro greco ha confermato che il referendum di domenica si svolgerà, ed in un discorso alla nazione ha ricordato che non servirà a decidere se il paese debba rimanere nell'euro. Tsipras ha quindi invitato a votare "NO", ma ha ammesso che le trattative sono ancora in corso e che l'esecutivo sta lavorando per trovare un accordo sostenibile per il futuro. A proposito della decisione di indire un referendum il primo ministro ellenico ha ripetuto di aver subito un ricatto dalle istituzioni europee e che di fronte a ciò la strada della democrazia era l'unica. Tsipras ha quindi ringraziato il popolo greco per la compostezza con cui ha reagito agli ultimi eventi, in particolare la chiusura delle banche, spiegando che i risparmiatori non hanno da temere prelievi forzosi sui loro conti correnti.

Ore 15.40 – Schauble duro contro Tsipras. In un intervento davanti alla Camera bassa del Parlamento tedesco il ministro delle Finanze ha denunciato che “il governo greco non ha fatto nulla da quando si è insediato” nel gennaio scorso. “Ha solo revocato misure, ha rinnegato gli impegni precedentemente assunti”, ha denunciato Schauble, sottolineando come con Tsipras la situazione “sia peggiorata in modo drammatico”. “Non sappiamo se il governo greco terrà o meno il referendum, se sarà per qualcosa o contro”, ha continuato il ministro tedesco. In ogni caso “in tutta onestà non ci si può aspettare che parliamo con loro in una situazione come queste, dobbiamo aspettare e vedere cosa succede in Grecia”. Intanto un commento sulla situazione greca è arrivato anche da parte di Papa Francesco che si è detto preoccupato della crisi e – ha fatto sapere padre Lombardi – “desidera far sentire la propria vicinanza a tutto il popolo ellenico”, in specie alle famiglie. Bergoglio chiede che “la dignità della persona” rimanga al centro di ogni “dibattito politico e tecnico” e della “assunzione di scelte responsabili”.

Ore 14.00 – Commissione Ue: "Referendum non valido perché su programma scaduto". "Il referendum indetto dal governo greco non è veramente valido perché si chiede di votare su un programma che non esiste più e su una proposta vecchia, quindi è più un segnale politico", lo ha precisato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, parlando della consultazione referendaria indetta da Atene sul piano di aiuti . I colloqui con il governo greco proseguiranno, ma il programma di aiuti è scaduto e non c'è possibilità di proroga quindi ora bisogna farne un altro, ha tenuto a chiarire Dombrovskis. Oggi "siamo in una diversa procedura, il programma è scaduto, ora bisogna negoziare un nuovo programma ma prima serve l'ok dell'Eurogruppo per farlo" ha spiegato Dombrovskis, annunciando che la Commissione Ue oggi darà ai ministri una valutazione delle "azioni prioritarie" proposte da Atene ieri.

Ore 13.45 – Merkel: "No ad altri accordi prima del referendum". Dopo il ministro delle finanze tedesco anche la cancelliera tedesca Merkel gela nuovamente Atene ribadendo che gli aiuti sono sospesi in attesa del referendum. Gli aiuti alla Grecia "sono sospesi" dopo che Atene ha unilateralmente abbandonato il negoziato, e ora "bisogna aspettare l'esito del referendum" ha spiegato Merkel , aggiungendo: "La Grecia ha il diritto di fare il suo referendum sulle proposte europee, ma i partner europei hanno allo stesso modo il diritto di rispondere a quello che sarà l'esito". Comunque "Atene non ha rispettato in pieno i suoi obblighi quindi nessun negoziato sui nuovi aiuti prima del referendum" ha sottolineato la cancelliera.

Ore 12.45 – Referendum si farà. Un funzionario del governo greco ha confermato che il referendum previsto domenica prossima si farà e che i negoziati continueranno dopo il voto. Intanto a proposito del referendum Renzi ha detto che “i greci conoscono bene il concetto di democrazia, sanno a cosa vanno incontro, a questo punto decidano loro”. “Se fossi un membro della Commissione mi asterrei da qualsiasi valutazione. Spero – ha detto il premier italiano – che nelle prossime settimane la situazione possa rimettersi in carreggiata. È una fase delicata soprattutto per la Grecia”.

Ore 12.30 – Schaeuble: “Dopo rottura non si torna indietro” – Il negoziato con la Grecia non può tornare allo “status quo: siamo in una situazione completamente nuova”: così il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dopo l'ultima lettera di Tsipras che “non è una base per parlare di misure serie”. Per Schaeuble parlare prima del referendum indetto dalla Grecia “non ha senso”.

Ore 12.15 – Le modifiche di Tsipras. “La Repubblica ellenica è pronta ad accettare questo accordo tecnico con i seguenti emendamenti, addizioni e chiarimenti, nell'ambito di un'estensione del programma Efsf e del nuovo prestito Esm per il quale è stata avanzata richiesta oggi, 30 giugno”, è quanto si legge nella missiva di Tsipras di due pagine risalente alla scorsa notte. In essa sono contenuti ulteriori dettagli sulla richiesta greca di un nuovo salvataggio, tramite il fondo europeo Esm, da 29,1 miliardi di euro. Atene – secondo questa lettera riportata dal Ft – accetta l'intero impianto di riforma dell'Iva fatto salvo uno sconto del 30% per le isole greche. Il premier si dice pronto anche alla riforma delle pensioni come chiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell'innalzamento progressivo dell'età pensionabile (prevista a 67 anni entro il 2022).  La lettera è stata inviata ai vertici di Commissione europea, Fmi e Bce. Intanto da Berlino il premier italiano Matteo Renzi ha detto che il ricorso al “referendum è una scelta politica che Tsipras ha fatto, a mio giudizio una scelta molto azzardata”.

Ore 11.45 – Financial Times: “Tsipras pronto ad accettare condizioni UE”. Alexis Tsipras “accetterà tutte le condizioni dei creditori che erano sul tavolo nel weekend con solo alcuni cambiamenti minori”: a scriverlo è il Financial Times che cita la lettera inviata dal premier ellenico ai creditori la notte passata. Intanto l’euro vola fino a 1,1170 dollari, a circa 1,11 dei primi scambi stamani, sulle ipotesi di un via libera del premier greco all'ultima proposta di compromesso avanzata dai creditori. La teleconferenza dell'Eurogruppo per discutere la richiesta di Tsipras per negoziare un terzo salvataggio è stata posticipata alle 17.30 di oggi.

Sulla crisi greca non è arrivato ancora nessun accordo ma si continua a trattare. L'Eurogruppo straordinario, convocato ieri in fretta per discutere la richiesta del premier ellenico Tsipras per negoziare un terzo salvataggio, ha respinto la proposta ma si è aggiornato a questa mattina quando alle 11.30 si terrà una nuova teleconferenza. L’Eurogruppo attende una nuova proposta di Atene. Intanto, non avendo pagato il suo debito di 1,6 miliardi di euro al 30 giugno, la Grecia è in default con il Fondo monetario internazionale. La conferma ufficiale è arrivata in nottata dall’Fmi che ha sottolineato come Atene non potrà ricevere nuovi finanziamenti finché non avrà pagato gli arretrati. Il portavoce del Fondo, Gerry Rice, ha confermato anche di aver ricevuto una richiesta da Atene per una proroga dei pagamenti, che sarà esaminata dal board esecutivo del Fondo monetario internazionale “a tempo debito”. Ora – come scrive il Wall Street Journal – l'ipotesi Grexit, quella dell'uscita del Paese ellenico dall'Eurozona, è davvero più vicina.

Le trattative di ieri – Ad avviare la trattativa in extremis è stata, martedì, la proposta del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, e la risposta della Grecia è arrivata nel pomeriggio con il governo ellenico che ha replicato proponendo un accordo di due anni con l'Esm, per coprire le necessità finanziarie e, in parallelo, una ristrutturazione del debito. Il pressing sulla Grecia è arrivato anche agli Usa con il presidente Obama che ha chiesto di continuare la trattativa. Anche il premier Matteo Renzi ha sentito al telefono Tsipras. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere che Berlino non prenderà in considerazione l’ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia prima dell’esito del referendum di domenica ma comunque non ha chiuso le porte: “Naturalmente anche dopo mezzanotte non taglieremo fili del dialogo, o non saremmo l'Unione europea”.

Manifestazioni in attesa del referendum – Questa mattina, intanto, la Grecia si è svegliata con lunghe file davanti agli istituti di credito con i pensionati in attesa di percepire la pensione. Ieri decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade di Atene per manifestare in attesa del referendum del 5 luglio: al momento l’opinione pubblica sembra divisa a metà. C’è uno schieramento a favore del partito di Syriza e l'altro contro.

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