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Grecia: scoperta a Stagira un’antica tomba. Potrebbe essere di Aristotele

La tomba del famoso filosofo greco Aristotele è stata ritrovata. A rivelarlo, l’archeologo Kostas Sismanides, durante un convegno organizzato in occasione dei 2400 anni dalla nascita del pensatore, maestro di Alessandro Magno. Il popolo di Stagira avrebbe riportato le ceneri di Aristotele, morto ad Eubea, in Calcide, nella sua città natale, seppellendole proprio nell’edificio che è stato ritrovato: una scoperta che, se confermata, sarebbe la più importante degli ultimi anni.
A cura di Federica D'Alfonso
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Busto di Aristotele conservato a Palazzo Altaemps, Roma
Busto di Aristotele conservato a Palazzo Altaemps, Roma

L'annuncio è stato dato nella giornata di ieri nel corso di un convegno a Salonicco: la tomba del famoso filosofo greco Aristotele è stata ritrovata. A rivelarlo, l'archeologo Kostas Sismanides, direttore della campagna di scavi a Stagira fin dal 1996. Se confermata, la scoperta sarebbe una delle più importanti degli ultimi anni: Aristotele muore nel 324 a. C., un anno dopo il suo leggendario discepolo Alessandro Magno, ma del luogo della sua sepoltura non si avevano, almeno fin'ora, notizie certe. Soltanto un presunto "testamento", riportato da Diogene Laerzio nelle sue "Vite": "Ovunque sia costruita la mia tomba, là siano portate e deposte le ossa di Piziade, come lei stessa ordinò; dedichino poi anche da parte di Nicanore, se sarà ancora vivo, come ho pregato a suo favore, statue di pietra alte quattro cubiti a Zeus Salvatore e ad Atena Salvatrice a Stagira".

"Ci sono forti indizi che indicano che abbiamo trovato la tomba del grande filosofo", ha dichiarato Sismanides alla tv di Stato greca Ert. "La sua posizione innanzitutto, vicina a quello che era il mercato della città antica, la vista panoramica, l'altare citato negli antichi testi e, infine, l'epoca della sua costruzione, che si stima risalire all'inizio del periodo ellenistico in concomitanza con la data della sua morte". Secondo l'archeologo, il popolo di Stagira avrebbe riportato le ceneri di Aristotele, morto secondo le fonti antiche a Eubea, in Calcide, nella sua città natale, seppellendole proprio nell'edificio che è stato ritrovato: una tomba a forma di ferro di cavallo, situata negli scavi archeologici dell'antica città di Stagira, nella parte orientale della penisola Calcidica vicino ad Olympia.

Sito dell'antica Stagira
Sito dell'antica Stagira

Data e luogo del ritrovamento, in realtà, non sono casuali. Il 2016 è infatti l'anno dedicato ad Aristotele: sono passati infatti esattamente 24 secoli da quando il filosofo era in vita, e proprio a Salonicco in questi giorni, fino al 28 maggio, sta avendo luogo un convegno internazionale di filosofia dedicato al padre della Metafisica. Tre intense giornate di studi con oltre 300 partecipanti provenienti da 40 paesi, fra cui anche gli italiani Enrico Berti, Cristina Rossitto o Ennio De Bellis.

L'annuncio di Sismanides è giunto durante i lavori del convegno, a sottolineare l'impatto che ancora oggi la figura storica e intellettuale di Aristotele ha sulla contemporaneità. Demetra Sfendoni-Mentzou, presidente del Centro interdisciplinare di studi aristotelici a Salonicco, principale organizzatrice del grande evento, ha dichiarato alla tv Ert: "L'influenza di Aristotele va ben oltre la filosofia classica ed oggi la sua lezione è viva in ambiti come la politica e l'etica, ad esempio, dove ci insegna moltissimo. Aristotele diede infatti le basi al concetto di democrazia, di cittadinanza, di ‘polis'. Noi abbiamo bisogno di queste idee oggi, per definire queste categorie, e l'idea stessa di umanità".

In attesa di dettagli sulla nuova scoperta archeologica, l'anno di Aristotele continua, con il patrocinio dell'Unesco: le celebrazioni toccheranno anche la natia Stagira, luogo della presunta sepoltura, e l’antica Mieza (nei pressi dell’attuale Naousa), dove Aristotele, secondo Plutarco, insegnò ad Alessandro Magno.

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