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Grecia, Juncker: “Mi sento tradito”. Merkel: “Pronti a trattare dopo il referendum”

La Borsa di Atene e tutte le banche elleniche saranno chiuse molto probabilmente per tutta la settimana fino al referendum di domenica sul piano della Ue. Intanto i leader europei condannano la scelta di Tsipras. Juncker: “Mi sento tradito”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 21.45 – Tsipras: "Affronteremo minacce e ricatti, la folla ci dà forza". "La grande folla radunata a Syntagma ci dà la forza…con calma e compostezza affronteremo minacce e ricatti", così il Premier greco Tsipras ha rivendicato con orgoglio le sue decisioni in merito al mancato accordo con l'Ue e i creditori. In un intervento in diretta televisiva rivolto alla nazione, Tsipras ha invitato i greci a votare no al referendum spiegando: "Maggiore sarà la percentuale del no al referendum maggiori saranno le armi del governo greco per rilanciare i negoziati". "La gente ha il diritto di scegliere il proprio futuro. Il popolo farà sentire la sua opinione e la sua voce sarà ascoltata" ha proseguito il Premier ellenico, aggiungendo: "La proposta di Juncker? Uguale a quella avanzata dal Fmi". In particolare Tsipras ha attaccato la Bce affermando: "Volevano cacciare questo governo e cacciare via la speranza". "Se vince il no? Dovremo forse dire addio all’euro. Con il sì non saremo noi ad attuare l'austerità" ha messo in chiaro poi Tsipras. "La conclusione a cui sono arrivato è che l'obiettivo delle altre parti coinvolte non fosse quello di colmare il divario, ma quello di farci adottare le loro posizioni" ha sottolineato Tsipras, spiegando che da parte dei creditori non vi era la volontà di cacciare la Grecia dall'Eurozona, ma il piano era quello di cacciare via il governo. "La scelta che hanno fatto di impedire" a un Paese di optare per una soluzione democratica, "entrerà tra le pagine nere della storia europea" ha concluso il Premier greco.

Ore 21.10 – La Grecia conferma: "Domani non pagheremo l'Fmi". S&P taglia il rating . La Grecia martedì non pagherà la tranche di fondi che deve restituire al Fondo Monetario Internazionale (Fmi), lo ha confermato un funzionario del governo ellenico citato dal Wall Street Journal. Dopo questa ulteriore conferma della drammaticità della situazione di Atene, in serata ennesima batosta sulla Grecia da parte di Standard& Poor’s che ha tagliato ulteriormente il rating del Paese. L'agenzia di rating infatti ha abbassato la classificazione della Grecia da CCC a CCC- ad appena venti giorni dal precedente downgrade. Solo l’11 giugno scorso infatti Standard& Poor’s aveva portato il rating di Atene da CCC+ a CCC con outlook negativo. Secondo la società di rating infatti è inevitabile un default del Paese in assenza di riforme. S&P dà al 50% l’ipotesi di un’uscita della Grecia dall’Eurozona e considera il fallimento commerciale della Grecia probabile nei prossimi sei mesi.

Ore 19.30 – Obama esorta al dialogo. Dopo la rottura delle trattative tra Grecia e Ue, l'annuncio del referendum da parte di Atene e il crollo dei mercati, sul caso è intervenuta direttamente anche la Casa Bianca. In un colloquio telefonico con il suo omologo francese Francois Hollande infatti il presidente Usa, Barack Obama, ha chiesto di riaprire il dialogo con Tsipras per evitare l'uscita della Grecia dall'Ue. "Obama e Hollande sono concordi sulla necessità di unire gli sforzi per facilitare una ripresa delle trattative e trovare una soluzione alla crisi greca il prima possibile assicurando ad Atene la stabilità finanziaria" ha riferito un collaboratore dell’Eliseo. In precedenza già il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti aveva chiesto di valutare con attenzione la ristrutturazione del debito greco, a patto che Atene prosegua sulla strada delle riforme.

UPDATE ore 18.00 – Non è stata una giornata positiva per i mercati finanziari. Piazza Affari, infatti, chiude in forte calo. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 5,17% a 22.569 punti. Sotto pressione i bancari con Mps che perde il 10,24%.

UPDATE ore 17.40 – "L'Europa è più forte di qualche anno fa". L'ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel commentando la situazione europea dopo il fallimento delle trattative per il salvataggio della Grecia. "La Grecia ha ricevuto un'offerta generosa" ha affermato la cancelliera aggiungendo che "ci sono regole e principi sulle quali la moneta unica è costruita". In ogni caso "se il governo greco dopo il referendum vorrà proseguire le trattative non diremo no".

UPDATE 17.00 – Dopo un lungo, e secondo alcuni insolito silenzio, anche il premier italiano Matteo Renzi è intervenuto con un tweet sulla crisi greca: "Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma. Questa è la scelta", scrive Renzi.

UPDATE 14.10 – Nel corso di una lunga conferenza stampa Jean Claude Juncker ha dichiarato: "Nel nostro piano non c'era stupida austerità". I greci "devono sapere che la porta è ancora aperta, devono sapere la verità". Il capo della Commissione UE ha invitato i "leader greci a prendersi le proprie responsabilità, come hanno fatto quelli irlandesi o portoghesi". Da parte dei creditori, "non ci saranno altre proposte, le abbiamo già fatte". Juncker ha aggiunto i partner erano pronti, in caso di intesa, "a discutere misure sul debito e nuovi aiuti dall'autunno". Per finire, l'appello a "votare sì" al referendum del prossimo 5 luglio: "Un ‘no' al referendum, sarebbe un ‘no all'Europa'".

UPDATE ore 13.23 – Dopo l'annuncio del referendum da parte di Alexis Tsipras si susseguono le reazioni da Berlino, Bruxelles e Parigi. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvisato che "se l'Euro fallisce, l'Europa fallisce" auspicando un compromesso con il governo ellenico e dichiarandosi disponibile a un nuovo incontro chiarificatore. Anche il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha rifiutato l'idea che Atene possa tornare a una sua moneta nazionale: "La prospettiva resta quella di un'Eurozona a 19 membri. Voglio che sia chiaro che nell'Eurozona non ci sono una democrazia contro 18 o 18 contro una". Poi ha aggiunto: "Egoismi e giochi tattici e populisti hanno avuto la meglio. Mi sento tradito perché non si prende in considerazione gli sforzi personali e degli altri. Abbiamo lavorato a un pacchetto socialmente più equo e mi aspettavo che anche il governo greco lavorasse in questa direzione. Da parte nostra, comunque, restano aperte le porte per trovare un accordo". Dal canto suo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha detto: "L'Eurozona non è una partita di poker, si perde o vince tutti quanti".  Laconico Francois Hollande: "Deploro la scelta di Atene, eravamo vicini a un accordo".

La crisi greca si complica. Il governo di Alexis Tsipras ha deciso che da oggi e fino al 6 luglio (il giorno dopo il referendum sulla proposta dei creditori) la Borsa di Atene resterà chiusa e le banche non riapriranno i battenti per almeno una settimana. Nella giornata di oggi, 29 giugno, non sarà possibile prelevare ai bancomat, riapriranno però domani pomeriggio ma con un limite di ritiro di massimo 60 euro, tranne che per gli stranieri o di chi è in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Intanto inizieranno i controlli sui capitali. "E' quanto ha raccomandato la Banca di Grecia" ha spiegato Tsipras al termine della riunione d’emergenza del proprio esecutivo. Il premier ha ammesso di essere ancora in attesa di una risposta dai creditori alla richiesta di proroga del piano di aiuti fino al referendum. Il popolo greco deve mantenere la calma, i depositi nelle banche del nostro Paese sono completamente al sicuro", ha poi provato a rassicurare. "Ho rinnovato – ha aggiunto il premier – la richiesta per un'estensione di qualche giorno dei prestiti di emergenza" concessi dalla Bce. "Il tentativo di cancellare il processo democratico – ha terminato il suo discorso, riferendosi al referendum – è un insulto per le tradizioni europee".

I greci hanno ritirano dalle banche 3 miliardi di euro in 3 giorni

In realtà la scelta di chiudere le banche si è rivelato praticamente obbligatoria per Atene, dopo che la Banca Central Europea ha bloccato la liquidità di emergenza a disposizione degli istituti al livello fissato venerdì, 89 miliardi di euro. Ma tra giovedì e sabato i greci hanno ritirato circa 3 miliardi di euro dalle banche, secondo quanto riferito all’agenzia Reuters da tre diverse fonti bancarie. Troppi. Oggi non sarà dunque possibile rifornire i bancomat di contante. “Le recenti decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volontà del popolo greco” ha scritto Alexis Tsipras su Twitter sottolineando che “non ci riusciranno: accadrà l’esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà. In queste ore critiche, l’unica cosa da temere è la paura stessa”.

Spread schizza a 197 punti

Lo spread fra Btp e Bund tedeschi intanto è schizza a 197 punti contro i 123 della chiusura di venerdì. Troppi sono i timori dei mercati per l'eventuale uscita della Grecia dall'euro. Il differenziale Il rendimento espresso è pari al 2,7%. Vola anche lo spread sui "bonos" spagnoli, che tocca quota 182 punti.

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