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Grecia, Tsipras: “Diciamo un grande e orgoglioso no ai ricatti”

Tsipras: “Chiedo ai greci di votare con calma senza accettare ultimatum. Il posto della Grecia è in Europa. Il report del Fmi conferma gli argomenti del mio governo: il debito non è sostenibile”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 21.00 – Tsipras:"Diciamo un grande e orgoglioso no ai ricatti e agli ultimatum". Comizio conclusivo per il Premier greco Tsipras prima dell'importantissimo referendum sull'accordo da siglare con i creditori. Il Capo del governo di Atene infatti questa sera per l’ultima volta prima della consultazione si è rivolto ai sostenitori del no radunati in piazza Syntagma esortandoli: "Ancora una volta scriviamo insieme un momento storico, vi auguro di dire no domenica ai ricatti, un grande e orgoglioso no agli ultimatum, di voltare spalle a quelli che vi hanno tradito ogni giorno". "Oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa, tutti gli occhi dell'Europa sono sul popolo greco" ha proseguito Tsipras, aggiungendo: "Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità". "La ragione è dalla nostra parte, vinceremo" ha concluso Tsipras

Ore 19.30 – Scontri tra polizia e manifestanti ad Atene – Vigilia del referendum tesa in Grecia dove in serata tra comizi e proteste sono andati in scena anche scontri tra polizia e manifestanti. Gli scontri sono scoppiati nel centro della capitale vicino piazza Syntagma. Secondo alcuni testimoni, un gruppo di circa duecento persone con il volto coperto dai passamontagna ha cercato di forzare un cordone di poliziotti che bloccava l'accesso alla piazza. Sarebbero nati tafferugli con lancio di oggetti da parte dei manifestanti e lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine. Proprio in piazza Syntagma infatti sta per cominciare una manifestazione a favore dei sì al referendum. Sempre ad Atene si tiene però anche una manifestazione a favore del no durante la quale dovrebbe prendere la parola anche il primo ministro Alexis Tsipras.

Ore 18.20 – Tsipras chiede taglio del 30% del debito – "L'unico modo per rendere sostenibile il debito greco è un taglio del 30% e un periodo di grazia di vent’anni", lo ha dichiarato oggi il Premier ellenico Alexis Tsipras in un intervento televisivo nel quale ha ribadito la posizione del suo governo sulla questione. "Anche il report dell'Fmi conferma gli argomenti del mio Governo: il debito non è sostenibile" ha insistito Tsipras invitando nuovamente i greci a votare no al referendum di domenica. "Non sarà un referendum sulla permanenza della Grecia nell’euro perché nessuno caccerà la Grecia dall’Europa" ha sottolineato il Premier greco, aggiungendo: "Chiedo ai greci di votare con calma senza accettare ultimatum". "Dobbiamo dire no agli ultimatum e ai tagli sociali per decidere con calma sul vostro futuro" ha esortato ancora Tsipras, spiegando: "Un no al referendum rafforza la posizione negoziale del Governo greco e porterebbe a condizioni migliori nell’accordo".

UPDATE ore 16.00 – Il ministro dell'economia tedesco Schaeuble ritiene che i colloqui con la Grecia dopo il referendum saranno "molto difficili" e avverranno su basi nuove e in "una situazione economica molto più difficile". Il ministro del governo Merkel parla in un'intervista alla Bild, nella quale sostiene che la situazione in Grecia è peggiorata nelle ultime settimane e, per questo, qualsiasi negoziato su un nuovo salvataggio avverrà in un contesto di "accresciute difficiltà economiche" della Grecia. Nel frattempo il premier Tsipras da Atene ribadisce: "Chiedo ai greci di votare con calma senza accettare ultimatum. Il posto della Grecia è in Europa. Il report del Fmi conferma gli argomenti del mio governo: il debito non è sostenibile. La vittoria del no significherà più forza al tavolo dei negoziati".

A pochi giorni dal cruciale referendum, il Fondo Monetario Internazionale (uno dei tre principali creditori di Atene, insieme a UE e BCE) afferma che la Grecia ha bisogno di nuovi finanziamenti: l’istituzione guidata da Christine Lagarde parla di almeno circa 50 miliardi di euro (56 miliardi di dollari) fino al 2018 per far fronte all'”insostenibilità” del suo debito. Secondo il FMI la condizione delle finanze pubbliche in Grecia è fortemente peggiorata nell'ultimo anno, anche per effetto delle politiche del Governo Tsipras e dello scarso impegno per le riforme strutturali. Nel rapporto si legge che per far respirare Atene sarebbe necessario estendere le scadenze per il rimborso dei prestiti ottenuti dall’Unione Europea e tagliare i tassi di interesse sul debito. La relazione è stata redatta propri nei giorni in cui si è assistiti all’ennesimo fallimento delle trattative con l’UE, con un Grexit parso quasi inevitabile. "Questi ultimi sviluppi – si sottolinea – avranno certamente un ulteriore impatto economico e finanziario significativamente negativo" sulla situazione greca. Perchè – si legge nel rapporto dell’istituto di Washington – "la Grecia è preclusa dall'ottenere nuovi aiuti fino a che non avrà pagato in pieno i suoi arretrati col Fondo”. Ma la situazione potrebbe anche peggiorare, finendo per costringere i greci a richiedere altri interventi sul debito, con un haircut, cioè un taglio del valore nominale del debito nei confronti dei creditori europei, di 53,1 miliardi di euro.

Per Varoufakis la Grecia rimarrà nell'Euro

Il ministro delle Finanze greco assicura che la Grecia rimarrà nell'euro. In un'intervista a una radio irlandese, Yanis Varoufakis ha spiegato che anche in caso di un'eventuale vittoria del "no" al referendum, l'Eurogruppo sarà obbligato alla "ristrutturazione del debito" secondo le richieste del governo ellenico. Intanto, stasera il premier Alexis Tsipras parlerà in piazza Syntagma, ad Atene, dove si tiene una grande manifestazione a favore del "no".

Scarseggiano cibo e farmaci

Nel frattempo la profonda crisi greca  sembra aver un impatto devastante sul settore del turismo. Come riferisce il sito locale, Kathimerini, diverse isole dell'arcipelago delle Cicladi, dove un gran numero di turisti stranieri si trova attualmente in vacanza, rischiano di restare senza generi alimentari di prima necessità, come la carne. Situazione analoga pure per i farmaci. Alla base del problema ci sarebbe il controllo dei capitali imposto dal governo. Le imprese locai infatti non possono pagare i loro fornitori esteri. Peraltro, l'Associazione delle agenzie turistiche greche (Sete) ha ammesso che negli ultimi giorni il calo delle prenotazioni ha raggiunto il 30-40% rispetto al 2014, quando invece la stagione estiva aveva fatto gridare al miracolo gli albergatori.

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