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Gran Bretagna, violentò la sorella di 5 anni: potrebbe essere libero dopo appena 5 anni

La denuncia della vittima britannica ora 38enne: “La sentenza si fa beffe del coraggio che hanno le vittime nel denunciare gli abusi”
A cura di A. P.
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Il fratello l'ha violentata da piccola quando lei aveva solo 5 anni, ma solo dopo appena 5 ani di carcere lui potrebbe essere già libero. È la storia della 38enne britannica Louise Palmer, che ha coraggiosamente rinunciato al suo diritto all'anonimato per condannare la decisione di un tribunale locale che dopo una prima severa condanna, in appello ha ridotto la pena ad appena dieci anni con possibilità di liberta vigilata dopo appena 5 anni. Un duro colpo per la donna che per anni ha taciuto le violenze subite da piccola dal fratello, all'epoca 14enne, Richard Davenport su insistenze della stessa famiglia.

Dopo aver trovato il coraggio di denunciare da adulta gli abusi subiti facendo arrestare il fratello, la 38enne infatti ha dovuto  subire l'allontanamento dalla sua famiglia di origine e ora dopo la mite condanna ha deciso di uscire allo scoperto. I fatti contestati all'uomo risalgono a tanti anni fa quando la donna, ora madre di due figli, aveva solo 5 anni e viveva con i genitori nella loro casa di Halesowen nella contea delle West Midlands, in Inghilterra. Gli abusi sono iniziati quando l'allora 14enne Davenport si è trasferito in una roulotte nel giardino della famiglia a causa di un'atmosfera tesa in casa. Il ragazzino diceva di volersi prendere cura della piccola ma in realtà abusava di lei. Quando la piccola si è rivolta ai genitori questi le hanno imposto di non parlare e di non allertare la polizia per evitare di portare la vergogna su tutta la comunità di testimoni di Geova di cui facevano parte.

Solo da adulta la donna si è liberata del suo peso e l'anno scorso il 47enne è stato arrestato e condannato a 14 anni dopo essere stato dichiarato colpevole di stupro e aggressione. Incredibilmente, i suoi genitori si sono presentati in tribunale a sostegno del figlio e non della donna. Poi il ricorso in appello e la riduzione di pena  che hanno fatto infuriare la 38enne. "Sembra che i giudici siano più favorevoli dei pedofili che ale vittime degli abusai. La sentenza si fa beffe del coraggio che hanno le vittime nel rivelare l'accaduto" ha dichiarato la donna

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