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Renzi ottiene la fiducia al Senato: “È il momento della svolta”

Prima prova superata per il governo Renzi: ottenuta la fiducia al Senato. Martedì toccherà alla Camera. Ieri la telefonata con Angela Merkel e la precisazione, dopo le prime critiche, di Palazzo Chigi sulle tasse.
A cura di Redazione
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Ore 00:40 – Chiusa anche la seconda chiama, si procede al computo dei voti: presenti 309, favorevoli 169, contrari 139, astenuti 1.

Ore 00:00 – Si concludono le dichiarazioni di voto e ora, dopo l'intervento in dissenso dal gruppo dell'autonomista Davico, ci sarà la prima chiama dei senatori per il voto di fiducia.

Ore 23:50 – Parla il senatore Zanda, capogruppo del Partito Democratico, che ha subito stigmatizzato l'intervento del capogruppo grillino Santangelo: "Violenza verbale e disprezzo del Parlamento, la lealtà è cosa diversa". Poi l'appoggio al lavoro di Renzi: "Metteremo tutta la forza e l'impegno di cui disponiamo. La base politica di questo Governo è solida e permetterà di portare a casa le riforme: in tal senso l'auspicio è che alle elezioni del 2018 si arrivi con un nuovo e vero bipolarismo".

Ore 23:40 – Paolo Romani, di Forza Italia, conferma la linea dell'opposizione responsabile: "Non le daremo la fiducia, ma sappiamo che sulle riforme è possibile dialogare, forse è davvero la volta buona. In passato non poteva funzionare la collaborazione con la sinistra giustizialista che ha fatto di tutto per far fuori da quest'Aula il nemico pubblico numero uno". L'intervento:

Ore 23:30 – Il no del Movimento 5 Stelle alla fiducia è affidato alle parole del capogruppo Santangelo: "Nasce un Governo figlio del tradimento e della menzogna. Soprattutto il suo, signor Presidente, il più squallido, anche perché ha riabilitato con l'inciucio il pregiudicato Berlusconi. […] Non siamo noi a non aver rispetto delle istituzioni, ma lei che ha mentito sul suo appoggio a Letta". L'attacco continua nel finale: "Lei è un baro, è un grandissimo bugiardo, il Wanna Marchi della politica. Inizi a restituire il malloppo ai cittadini italiani. […] Alfano invece è un deportatore di donne e bambini". Ecco l'intervento:

Ore 23:15 – Secco il no alla fiducia della Lega Nord, che si affida al senatore Bitonci, che critica soprattutto l'abuso annunciato dei fondi della Cassa Depositi e Prestiti: "Presidente, lei ci dica dove troverà le risorse per le sue proposte. Con cosa ad esempio taglierà il cuneo fiscale di punti?". Poi Sacconi, per il sì del Nuovo Centrodestra: "Non concluso il percorso intrapreso mesi addietro, vista che si conferma l'esigenza di accompagnare l'Italia verso condizioni di maggiore stabilità economica, politica e sociale. […] Condividiamo la priorità di detassare il lavoro e attrarre investimenti esteri ed interni".

Ore 22:30 – Le dichiarazioni di voto si aprono con il sì di Susta per Scelta Civica e con il no del Gal, per bocca del senatore Ferrara. O meglio, il no di parte del Gal, visto che alcuni senatori hanno dichiarato di voler votare la fiducia al Governo. Sì invece dal gruppo "Per l'Italia" e da quello Svp – Autonomie. Un no arriva invece da Sinistra Ecologia e Libertà, con la senatrice De Petris che ha ricordato la necessità di una inversione di tendenza rapida e di un intervento sui redditi.

Ore 22:00 – La replica di Matteo Renzi sarà breve: "Non risponderò a tutto anche per rispetto del vostro tempo, la replica migliore la daremo con i primi provvedimenti. Mi sento di ringraziare il senatore Romani del M5S, che pur con un intervento fortemente critico, ha usato toni civili. Non posso dire lo stesso di altri interventi". Poi, un accenno di autocritica: "Rifletterò sulle critiche al tono che ho usato nel primo intervento, anche se probabilmente bisogna rendersi conto che esiste uno scollamento fra l'opinione pubblica e questo posto. Il Truman Show è nella vostra mente, perché quando si parla al Senato si deve usare lo stesso tono che si usa con i cittadini.  Io sono abituato a stare in mezzo alle persone e non ho paura di andare nelle piazze".

Per quel che riguarda il merito, Renzi schiva le critiche per "non aver parlato del Mezzogiorno": "Sarebbero bastate le solite frasi fatte, allora? O piuttosto non conviene guardare alle sfide vere, come i fondi strutturali dell'Unione Europea?". Poi ricorda: "I processi di riforme si sono bloccati sin da subito, nelle passate legislature. E a chi mi imputa di non aver parlato di Napolitano ripeto: il modo per onorare la sua figura è quello di fare le riforme che lui auspica. Questo Governo nasce dal bisogno di dare risposte concrete, con una diversa politica su lavoro, fisco, giustizia partendo dalla centralità della scuola". Poi l'affondo: "Questa non è un'operazione di lifting o di potere. L'orizzonte è il 2018 e lo confermiamo ma verificheremo nei prossimi mesi se la disponibilità per le riforme è un bluff". La chiusura è dedicata a Sandro Pertini, morto proprio il 24 febbraio del 1990: "Nel suo primo messaggio alla nazione diceva che i giovani non hanno bisogno di prediche, ma di esempi di lealtà e altruismo. Così anche gli italiani hanno bisogno di onestà e coerenza".

Ore 20:40 – Parla Airola, del Movimento 5 Stelle che attacca subito: "Lei Presidente è un paravento e non riuscirà a fare nulla per il Paese". Subito dopo tocca a De Siano, di Forza Italia: "Mi auguro che ora lei terrà fede a quel patto che ha sottoscritto col Presidente Berlusconi".

Ore 20:30 – Per il Nuovo Centrodestra parla Laura Bianconi, che nell'appoggiare il Governo rimarca la grande responsabilità delle riforme, unica strada per invertire il senso di sfiducia degli italiani nei confronti "della cattiva politica, parolaia e senza costrutto". La parola chiave "è e deve essere partecipazione, anche per quanto concerne l'Europa", dunque "lui signor Presidente, non si pensi come un uomo solo al comando".

Ore 21:15 –  Dopo il gruppo Svp Autonomie, è la volta di Sinistra Ecologia e Libertà che, per bocca del senatore De Cristofaro, ribadisce il no alla fiducia al Governo Renzi, riservandosi di valutare di volta in volta sui provvedimenti che verranno proposti alle Camere. Il no della Lega Nord è invece declinato dal senatore Divina, che attacca il discorso di Renzi e le sue "dimenticanze": Nord, Sud e investimenti esteri. Poi la chiusura: "Le priorità del Paese sono ben altre, riduca le tasse e rivaluti la cedolare secca ad esempio. Questo Governo è un grandissimo azzardo".

Ore 20:30 – Si susseguono gli interventi dei senatori, dopo la relazione del Presidente del Consiglio Renzi. C'è stata anche l'ufficializzazione dello slittamento del voto di fiducia, che avverrà dopo le dichiarazioni di voto e a partire dalle 23, con la prima chiama dei senatori per il voto segreto. Per conoscere il risultato, dunque, bisognerà attendere verosimilmente l'una e mezza di notte.

Ore 20:00 – Anche Pierferdinando Casini entusiasta delle parole di Matteo Renzi pronunciate oggi al Senato. "Renzi ha parlato ai giovani, non al Senato. Ha detto con parole nuove cosa intende fare. Il nostro voto non mancherà".

Ore 19:15 – Cosa si sono detti Renzi e Obama? Lo ha reso noto un comunicato stampa diramato dal Governo: "Nel riaffermare i profondi e duraturi legami che uniscono l’Italia e gli Stati Uniti, il Presidente Obama ha manifestato il proprio apprezzamento per l'agenda di riforme del Presidente Renzi, sottolineando in particolare l’obiettivo comune di promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro. Il Presidente Renzi ha evocato la propria conoscenza e senso di amicizia per gli Stati Uniti, sviluppati sia a titolo personale che come Sindaco di Firenze. La collaborazione bilaterale nel campo della sicurezza e della difesa, hanno concordato i due leader, continuerà ad essere un pilastro dell’attività della comunità internazionale volta alla stabilità e alla pace. Il Presidente Obama ha ricordato in particolare l’impegno italiano in Libia, Afghanistan e Siria. Il Presidente Renzi, nel condividere la necessità di sviluppare la collaborazione sui principali temi dell'agenda internazionale, a cominciare dalla crisi in Ucraina, ha evidenziato l’importanza del dialogo transatlantico, anche con riferimento al negoziato sulla liberalizzazione dei commerci e degli investimenti (TTIP), nella prospettiva della Presidenza di turno italiana dell’Unione Europea a partire dal 1 luglio. Il Presidente Renzi ha dato appuntamento al Presidente Obama a Roma il 27 marzo prossimo".

Ore 19:00 – Daniela Santanché ha così commentato il discorso di Matteo Renzi: "Bene ho fatto a non avere mai avuto aspettative su Renzi perché il suo discorso di oggi sarebbe stato una grande delusione. Ho sentito solo che la situazione è grave, ma per chi come me nella vita fa l'imprenditore: è da tempo che ne avevamo consapevolezza. Purtroppo non si è sentita nessuna ricetta per risolvere i problemi. Invece si è sentito forte e chiaro il voler stare da una parte e dall'altra per non scontentare nessuno dei 9 partiti che lo appoggiano. Questo porterà ancora di più nella palude le famiglie, le imprese e i lavoratori. D'altra parte Renzi ci ha abituato a dire una cosa e a fare l'esatto suo contrario".

Ore 18:40 – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato raggiunto al telefono, mentre si trovava alla Camera, da Barack Obama. Il premier si è chiuso in una stanza, ha parlato per qualche minuto poi è uscito. Andandosene da Montecitorio, rispondendo al volo ai cronisti che gli chiedevano se fosse andata bene, ha risposto: "Yes". Ma per Renzi potrebbero non mancare grane. Come è noto, infatti, non sono pochi i mal di pancia all'interno dello stesso Partito Democratico. Il senatore Miguel Gotor, ad esempio, ha affermato: "L'intervento del presidente del Consiglio sorprende per la scarsezza dei contenuti programmatici e per avere assunto in alcuni passaggi i toni di un vero e proprio comizio di piazza". Duro anche un altro senatore democratico, Paolo Corsini: "Renzi forse non ha capito la differenza tra un consiglio comunale e l'aula del Senato. Ha tenuto un piccolo comizio da modesto segretario di partito".

Ore 15:10 – Le conclusioni di Renzi: "Possiamo trovare dei punti di sintesi, ad esempio sui diritti che non possono essere oggetto di scontro. Possiamo garantire a quella bambina di 12 anni che frequenta la quinta elementare di sentirsi italiana come la sua compagna di banco: bisogna fare lo sforzo di trovare un compromesso ed ascoltarci reciprocamente". Poi il passaggio dedicato alla cultura: "Se su questo tema non siamo in grado di essere operativi perdiamo un pezzo di risposta alla crisi. Bisogna cambiare le regole del gioco anche in questo settore"

La chiusura è invece su "un sentimento personale": "Ieri ho deciso di chiamare i due marò, bloccati da una vicenda allucinante. Poi Lucia, la ragazza sfregiata con l'acido e infine un mio amico che ha perso il posto di lavoro. Ho scelto di pensare cosa significhi per un ragazzo della mia età pensare che questo sia il momento della svolta radicale. Questo non è solo il cambio del Governo, ma il cambio della vita di tante persone. Noi abbiamo una sola occasione, è questa, se la perderemo la colpa sarà soltanto mia. Non ci sono più alibi. È il tempo del coraggio che non esclude nessuno, ma non lascia alibi a nessuno".

Ore 14:50 – Renzi: "Potremmo pensare anche di far arrivare a casa dei pensionati la dichiarazione dei redditi precompilata, Un primo passo per cambiare il rapporto fra il fisco ed il cittadino. Bisogna cioè immaginare un fisco che abbia connotati diversi, fermo restando che nel caso di frodi la repressione debba essere durissima". Sulla Giustizia: "Dopo vent'anni le posizioni sono cristallizzate, nessuno può convincere l'altro. Propongo un pacchetto organico di riforme, a partire dalla giustizia amministrativa, dove siamo al punto in cui i Tar possono discettare di tutto, rimettendo sempre in discussione i provvedimenti dei Sindaci; poi sulla lunghezza dei processi bisogna intervenire, anche per quanto concerne la giustizia penale, dove a fronte della straordinaria qualità degli uomini che vi operano, esiste una preoccupazione costante dell'opinione pubblica sul fatto che la giustizia arrivi tardi e colpisca in modo diverso".

Poi il segretario del Pd è passato ad indicare le sue proposte di riforma istituzionale: trasformazione del Senato, superamento del bicameralismo e revisione della figura dei senatori a vita. Per Renzi, poi, "bisogna andare oltre il Titolo V" e avere un nuovo approccio anche nella risoluzione delle controversie fra Stato e Regioni: "È cambiato il clima nei rapporti, troppo spesso la sovrapposizione delle competenze ha reso sostanzialmente ingovernabile il sistema istituzionale. A fine marzo la riforma del Senato parta dal Senato e quella del Titolo V dalla Camera". Sulla legge elettorale è chiaro:

Ore 14:40 – Renzi presenta le quattro riforme che porterà avanti nei prossimi mesi. A cominciare dallo sblocco "totale, non parziale, dei debiti della pubblica amministrazione attraverso la leva della Cassa Depositi e Prestiti. Poi daremo sostegno e credito alle piccole e medie imprese; avanti con una riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale attraverso misure legate anche alla revisione della spesa. Infine, come quarto punto, partiremo con la discussione del piano per il lavoro". Poi il prosieguo dell'intervento:

Ore 14:35 – Continua l'intervento di Renzi, più volte interrotto dalle proteste, grida e risate, dai banchi del Movimento 5 Stelle. Il segretario del Pd non si scompone e si rivolge ai suoi: "Chiedo ai senatori del Pd di stare vicini ai colleghi del Movimento 5 Stelle che attraversano un brutto momento". Poi Renzi torna a parlare del valore della scuola: "Ogni mercoledì visiterò una scuola italiana, ora scriverò una lettera ai Sindaci per chiedere a che punto siamo sull'edilizia scolastica, seguendo lo spunto dato da Renzo Piano".

Ore 14:25 – Renzi: "Bisogna dare valore sostanziale, non formale al semestre italiano di Presidenza europea. Io penso di avere il dovere di dire che se vogliamo immaginare che il semestre europeo sia una cosa seria, non dobbiamo pensare solo alle nomine, ma a che tipo di Europa vogliamo. Dobbiamo arrivarci avendo sistemato prima ciò che spetta a noi: l'Europa non è la madre dei nostri problemi, ma la parte migliore dell'Italia sta nella tradizione europeista".

Ore 14:10 – Comincia l'intervento in Senato di Matteo Renzi: "Ci avviciniamo a voi in punta di piedi, con lo stupore di chi si rende conto di essere davanti ad un pezzo di storia che viene da una tradizione unica, ma di fronte all'ampiezza della sfida che ci attende dobbiamo provare a fare sogni più grandi". Poi l'affondo: "Comunico di voler essere l'ultimo Presidente del Consiglio che chiede la fiducia al Senato. Non lo sta chiedendo un Governo, lo sta chiedendo l'Italia". Poi lo sviluppo del discorso:

Ore 14:00 – Il Presidente Grasso apre la seduta del Senato, dopo l'approvazione del processo verbale della seduta precedente ci sarà l'intervento di Renzi.

Ore 13:15 – Comincerà fra pochi minuti l'atteso discorso di Matteo Renzi al Senato per la questione di fiducia. Intanto anche il nuovo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha prestato giuramento e oggi siederà sui banchi del Governo.

Ore 11:30 – Nel frattempo il primo "esame" sembra in via di superamento, con la "reazione positiva" dei mercati: il rendimento dei titoli di Stato scende infatti a livelli pre – crisi, mentre lo spread è stabile intorno ai 190 punti base (un trend che per la verità è cominciato già negli ultimi mesi della reggenza di Enrico Letta a Palazzo Chigi). Nel frattempo fonti vicine al neo Presidente del Consiglio si dicono certe che il Governo possa arrivare a quota 175 voti al Senato della Repubblica: un margine di sicurezza che potrebbe consentire a Renzi di muoversi con una certa tranquillità nelle prossime intense settimane.

Dopo il giuramento di sabato dinanzi al Presidente della Repubblica e la prima domenica da premier trascorsa a lavorare sui dossier, oggi il nuovo premier Matteo Renzi è atteso in Senato per chiedere la fiducia. La seduta è prevista per le 14, poi martedì toccherà alla Camera.  La maggioranza assoluta in Senato è fissata a quota 161 anche se per ottenere il disco verde è sufficiente la maggioranza dei votanti: i numeri di Renzi sono ancora incerti ma se sembra risolto il nodo relativo agli esponenti del Pd che fanno capo a Pippo Civati. Ieri, nel corso della sua prima domenica da premier, Renzi ha iniziato la giornata presentando il suo programma su Twitter e ha ricevuto già le prime critiche. In particolare, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, ha ipotizzato in tv l’introduzione di una tassa sui Bot che ha creato dei malumori nelle altre forze politiche. Polemiche che poi hanno portato, in serata, a una precisazione da parte di Palazzo Chigi che ha annunciato che non è prevista alcuna nuova tassa.

Rimodulazione delle rendite finanziarie – “L’orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro. Il tema della riduzione della pressione fiscale attraverso la rimodulazione – così Palazzo Chigi – sarà illustrato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso del suo intervento in Parlamento sul voto di fiducia”. Nella sua prima domenica da premier, oltre al lavoro col sottosegretario Delrio, Renzi ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Argomento della telefonata le relazioni tra Italia e Germania, alla vigilia del vertice di Berlino del 17 marzo. Nel corso del colloquio Merkel ha fatto anche gli auguri al nuovo primo ministro. Altra telefonata di peso avvenuta nel pomeriggio di ieri è stata quella con il premier israeliano Benjamin Netanyahu sulla quale non sono trapelati dettagli.

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