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Gli sequestrano il cellulare durante la lezione, studente denuncia la scuola

Lo studente di diciotto anni, privato del cellulare che non gli è stato restituito a fine lezione, non aveva potuto mettersi in contatto con i genitori fuori città. E così ha denunciato la scuola ai Carabinieri di Treviso.
A cura di Susanna Picone
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Un ragazzo di diciotto anni ha denunciato la scuola che frequenta ai Carabinieri di Treviso dopo che, durante una lezione, si è visto sequestrare il cellulare che stava usando in classe e che non ha riottenuto a fine giornata. Per questo motivo lo studente trevigiano non ha potuto mettersi in contatto con i familiari che si trovavano fuori città e che avevano tentato invano di chiamarlo per assicurarsi stesse bene. Le ipotesi formulate nella denuncia parlano di sequestro illegittimo e abuso di potere. La decisione del giovane di denunciare la scuola ha scatenato una serie di pareri contrastanti.

Il commento dell’assessore regionale all’Istruzione: "A scuola devono prevalere buonsenso e disciplina" – Secondo l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, la scuola avrebbe fatto bene a togliere il telefonino allo studente. “Sono del parere che nelle scuole debbano vigere regole interne che ripristinino il concetto di comunità educativa che gli istituti dovrebbero tornare ad essere. Non sono quindi contraria al fantomatico ‘sequestro' del telefonino allo studente a Treviso poiché credo che a scuola, prima del codice civile o del codice penale, debbano prevalere le regole del vivere, del buonsenso e la disciplina”, ha spiegato commentando la vicenda. “È chiaro – ha aggiunto l’assessore – che poi il bene deve essere reso, ma potrebbe essere ridato a fine anno. Allora la pena sarebbe quella vera e dura”.

L’avvocato: “Ritiro del telefonino a un maggiorenne è sequestro improprio” – Di parere opposto, invece, l’avvocato Fabio Capraro secondo cui “il ritiro del telefonino, specie ai maggiorenni, costituisce una forma di sequestro improprio che non può essere esercitato dal docente”. “Fermo restando la legittimità di un'eventuale sanzione prevista dal regolamento scolastico”, ha aggiunto l’avvocato.

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