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Gli elettori del M5s? Simili a quelli della Lega e di Sinistra Italiana

Da una ricerca condotta da Ilvio Diamanti emerge che il Movimento 5 Stelle sarebbe un classico partito “pigliatutti”, che mira a conquistare il maggior consenso possibile prescindendo dalle posizioni politiche apertamente schierate, molto simile alla vecchia Democrazia Cristiana.
A cura di Charlotte Matteini
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Il "non partito", il movimento che da sempre si definisce "né di destra né di sinistra" è ormai, a quasi 10 anni dalla sua nascita, diventato suo malgrado un punto di riferimento della politica italiana, ma soprattutto il contenitore che raccoglie le istanze degli elettori delusi di ogni fazione politica, senza distinzioni. Da una ricerca condotta da Ilvo Diamanti di Repubblica, infatti, emerge che il Movimento 5 Stelle è il partito che raccoglie maggiori consensi in tutti i settori demografici: imprenditori, lavoratori autonomi, nel privati, fra gli operai e gli impiegati pubblici, nonché tra gli studenti e tra i giovani sotto i 30 anni e gli adulti della fascia 30-44 anni. Il bacino elettorale del Movimento 5 Stelle, inoltre, non risentirebbe affatto delle polemiche interne: l'esclusione di Marika Cassimatis dalle comunarie genovesi, per esempio, non avrebbe intaccato il consenso del M5S e nelle ultime settimane il movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio risulta in testa in tutti i sondaggi politici.

"In definitiva, è un partito pigliatutti, che batte sul tasto dell'innovazione e del futuro, per caratterizzare il marchio della sua offerta politica sul piano generazionale. Peraltro, è difficile isolare le priorità specifiche del suo programma. Non per caso Davide Casaleggio, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, venerdì sera, ha evitato accuratamente di fornire riferimenti e contenuti precisi, riguardo alle scelte del M5s, nella prossima fase. Preferendo, al proposito, sottolineare la propria in-competenza. In quanto ad altri spetterebbe questo compito. Allo stesso tempo, ha rifiutato di dire per quale partito, o meglio, quali partiti avesse votato in passato. Non per timidezza e neppure per ambiguità. Ma per opportunità. Per strategia. Non diversamente da Grillo, il quale, all'opposto, ha espresso posizioni diverse e talora divergenti, su temi e materie sensibili. Per prime: l'immigrazione, l'euro e l'Europa. Il fatto è che entrambi, Grillo e, dunque, Casaleggio, debbono fare i conti con un elettorato molto differenziato. Sotto il profilo sociale, ma anche della posizione politica. Solo la Dc, nella Prima Repubblica, mostrava un elettorato altrettanto spalmato, da destra verso sinistra. E, per questo, ancorato al centro. Così, la base del M5s oggi si divide e si colloca, politicamente: intorno al centro e fuori dallo spazio politico", scrive Diamanti.

Dall'indagine emerge, infatti, che circa il 45% degli elettori del Movimento 5 Stelle si dichiara "esterno" ed "estraneo" alla distinzione fra destra e sinistra e probabilmente è proprio questo il motivo per cui i leader non hanno alcuna intenzione di esporsi politicamente esprimendo posizioni apertamente schierate."Al M5s si dice vicino circa uno su 4 fra gli elettori della Lega, di FI, della Destra-FdI e, sul versante opposto, di Sinistra Italiana. Ma suscita interesse, per quanto in misura minore, anche fra gli elettori del PD e dei Centristi". Un vero e proprio "catch-all party", definizione coniata dal politologo tedesco Otto Kirchheimer per definire un particolare modello di partito politico, nato nel secondo dopoguerra, che mira ad attrarre il massimo consenso politico e di conquistare una fiducia generale, in stile Democrazia Cristiana.

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