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Gli 80 anni di Penderecki, il grande compositore polacco tra avanguardia e classicismo (INTERVISTA)

Intervista esclusiva al Maestro Krzysztof Penderecki in occasione dei suoi 80 anni. Una vita dedicata alla musica, tra fede, sperimentazione e amore per la natura.
A cura di Luca Iavarone
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Compie 80 anni il Maestro Krzysztof Eugeniusz Penderecki, classe 1933, uno dei più prolifici compositori polacchi del ‘900.

Avanguardista negli anni '50, sperimentatore di tecniche orchestrali, già vincitore, giovanissimo, dei tre prestigiosi premi del Concorso Varsavia, Penderecki ha ibridato il suo linguaggio mantenendo sempre un rapporto privilegiato con il pubblico. Basti pensare che alcune delle sue composizioni sono entrate a far parte di memorabili colonne sonore come "L'esorcista" di William Friedkin.

In "Shining" Stanley Kubrick volle usare ben quattro brani del repertorio pendereckiano ("De Natura Sonoris nr. 2", "Jutrznia", "The Awakening of Jacob" e "Polymorphia"). La forte componente dissonante, la scrittura per fasce sonore dense, con giganteschi cluster orchestrali e, allo stesso tempo, il lirismo mai celato che hanno caratterizzato la prima produzione musicale del Maestro polacco, erano infatti elementi perfetti per dipingere scene di raccapricciante tensione e straniamento.

Una sperimentazione lontana però dalle vette concettuali di György Sándor Ligeti (al cui stile il primo Penderecki veniva spesso associato), che pure Kubrick volle utilizzare in "2001: Odissea nello spazio". A differenza di Ligeti, Penderecki fu ben felice che la sua musica divenisse accompagnamento per le immagini; mentre, al contrario, il rigoroso compositore ungherese intentò una causa, vincendola, contro il regista americano, per aver aver utilizzato una porzione rielaborata di "Lux Aeterna", "Requiem" e "Aventures" nel finale della pellicola.

Assiduo frequentatore di Papa Giovanni Paolo II (a cui dedicò molti spartiti) e autore di molte pagine di musica sacra, Penderecki è eseguitissimo in tutto il mondo con partiture come "Passione secondo San Luca", "Threnody to the Victims of Hiroshima", brano del '61 a commemorazione delle vittime di Hiroshima (scelto da Alfonso Cuaròn come colonna sonora de "I figli degli uomini"), e le sue otto sinfonie. Sue recenti incursioni nel pop hanno fatto ancora parlare trasversalmente della sua musica: dalla collaborazione con il producer elettronico Aphex Twin, a quella con Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead.

Abbiamo incontrato Penderecki a Ravello, in occasione di un suo concerto organizzato, per il Ravello Festival, dal direttore artistico Stefano Valanzuolo. Sul podio dell' auditorium Niemeyer il compositore ha diretto l'Orchestra da Camera di Perugia, con un programma di brani recenti ("Serenade per orchestra d' archi", Adagietto da "Il paradiso perduto" e "Sinfonietta n. 2"), coadiuvato dal flauto solista di Massimo Mercelli, ormai uno dei suoi esecutori di fiducia. In programma anche la "Serenata in mi maggiore per archi" op.22 di Dvorak.

L'occasione è stata propizia per parlare con il Maestro di avanguardia musicale, del futuro della musica contemporanea, ma anche della sua singolare passione per la botanica.

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