Giustizia, verso il via libera alla riforma. C’è l’accordo sul Csm
Riforma della Giustizia, si va verso l'accordo ma senza il M5S che rifiuta ogni dialogo. Placate per ora le polemiche all'interno della maggioranza parlamentare. Ncd e Pd erano spaccati in particolare su due punti che avevano fatto discutere: il nuovo Csm e la responsabilità civile dei magistrati. Gli animi si sono placati quando il Guardasigilli Andrea Orlando ha esplicitato le proposte del governo: è stato deciso di procedere su entrambi. Per quello che riguarda la riforma del Consiglio superiore, si attenderà l'insediamento del nuovo Csm che sarà interpellato sulle modalità di intervento. La richiesta di rimandare all'insediamento è arrivata direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha ricevuto il ministro Orlando al Quirinale per fare il punto della situazione.
Il termine fissato per decidere sulle questioni è il 29 agosto, data fissata per la convocazione del Consiglio dei Ministri, in cui verranno discusse le riforme del settore penale, civile e in cui verrà varato anche il decreto Sblocca Italia. Le opposizioni hanno contestato la riforma disertando l'aula all'incontro previsto per oggi, eccetto Forza Italia. Mancavano Lega, Sel e il Movimento Cinque Stelle, che dalle pagine dal blog ha indirizzato una dura lettera al Guardasigilli Orlando: "È la riforma di Berlusconi", hanno sentenziato i pentastellati.
M5S dice no: "È la riforma di Berlusconi"
Le opposizioni hanno contestato la riforma disertando l'aula all'incontro previsto per oggi, eccetto Forza Italia. Mancavano la Lega, Sel e il Movimento Cinque Stelle, che dalle pagine dal blog ha indirizzato una dura lettera al Guardasigilli Orlando: "È la riforma di Berlusconi", hanno sentenziato i pentastellati. Non si fa attendere la replica dal deputato Pd che commenta caustico su Twitter: "I grillini rifiutano il confronto sulla riforma della giustizia… Coi terroristi bisogna interloquire, ma guai a farlo col governo…". Il cinguettio è stato retwittato dopo poco dallo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi.