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Giulio Tremonti indagato per corruzione: “Tangente da 2,4 milioni da Finmeccanica”

L’ex ministro dell’Economia avrebbe accettato una tangente da 2,4 milioni di euro da Finmeccanica in cambio dell’avallo all’acquisto della società statunitense “Drs”, fornitrice del Pentagono.
A cura di Davide Falcioni
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AGGIORNAMENTO: Giulio Tremonti ha replicato con una nota alla notizia delle indagini che lo riguardano: "Non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed in nessun modo da Finmeccanica. Anche per questo, come sempre, ho assoluta fiducia nella giustizia. Ben prima di entrare nel governo, insediatosi venerdì 8 maggio 2008, mi sono cancellato dall'ordine degli avvocati e sono uscito dallo studio in base ad atto notarile e perizia contabile. Ci sono rientrato solo nel 2012, un anno dopo la fine del governo, come prescrive la legge. Nel durante ho interrotto tutti i rapporti con lo studio". In merito alla presunta tangente elargita per favorire l'acquisizione di Drs, "l'operazione ha interessato e coinvolto la politica industriale e militare di due Stati. Come risulta dai documenti Sec e Consob, l'operazione è iniziata nell'ottobre 2007 ed è stata conclusa lunedì 12 maggio 2008. Anche seguendo il calendario, si può dunque verificare che, per la sua dinamica irreversibile e per la sua natura internazionale, l'operazione non era da parte mia né influenzabile, né modificabile, né strumentalizzabile. In questi termini, non ho mai chiesto o sollecitato nulla ed in nessun modo da Finmeccanica".

Quasi 2 milioni e mezzo di euro di tangente in cambio di una linea più "docile" sul controverso e stratosferico acquisto – per 3,4 miliardi di euro – della società statunitense "Drs" fornitrice del Pentagono. E' la tangente che nel 2009 avrebbe accettato l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti da Finmeccanica, società controllata proprio dal Tesoro e intenzionata all'acquisto di drs, operazione rispetto alla quale il tributarista si era detto fortemente contrario. La tangente sarebbe stata liquidata dietro la "veste" di parcella professionale a saldo di una apparente consulenza sui profili fiscali dell’acquisizione della società americana: la consulenza sarebbe stata effettuata allo studio tributaristico "Vitali Romagnoli Piccardi & Associati", dal quale il fondatore Tremonti era uscito dopo essere diventato ministro e di cui oggi è di nuovo socio.

La Procura di Milano ipotizza dunque il reato di corruzione per l'ex ministro Tremonti, uno dei suoi soci commercialisti Enrico Vitali, Pierfrancesco Guarguaglini, all'epoca dei fatti contestati presidente di Finmeccanica, e Alessandro Pansa, ex direttore finanziario di Finmeccanica uscito 6 mesi fa con "un’indennità compensativa" di 5,4 milioni. Il coinvolgimento nell'inchiesta di un ex ministro (all'epoca dei fatti contestati in carica nel governo Berlusconi) produrrà un effetto procedurale obbligato: la trasmissione degli atti, entro 15 giorni e senza intanto svolgere alcun atto di indagine, al Tribunale dei ministri di Milano, competente sull’istruttoria entro 90 giorni e composto dal presidente di sezione civile del Tribunale di Como, Paolo Negri Della Torre, dal capo dei gip di Monza, Alfredo De Lillo, e dal giudice del lavoro di Milano, Stefano Tarantola.

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