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Giulia uccisa a bastonate in faccia, il messaggio che inchioda Cagnoni: “Una tragedia”

Matteo Cagnoni è accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri, uccisa a colpi di bastone nella vecchia casa di famiglia in via Padre Genocchi, nel cuore di Ravenna, lo scorso 18 settembre. In un messaggio WhatsApp la notte del delitto il dermatologo si tradisce chiedendo alla sua segretaria di spostare gli appuntamenti per l’indomani. “È successa una tragedia”. La polizia, però, non gli aveva ancora comunicato della morte della moglie.
A cura di Angela Marino
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"Ciao Giorgia. Per favore annulla tutti gli appuntamenti di domani. È successa una tragedia". Matteo Cagnoni scrive un messaggio WhatsApp alla sua segretaria nelle prime ore del mattino, alle 0.43 della notte tra il 18 e il 19 settembre, chiedendole di contattare tutti i pazienti dello studio di dermatologia perché, scrive, "è successa una tragedia". La moglie Giulia Ballestri è stata assassinata nella cantina della loro villa in via Padre Genocchi, nel cuore di Ravenna, dove la Scientifica è già al lavoro. Il medico ravennate, però, non lo sa, o almeno non è ancora stato informato dalle forze dell'ordine. L'invio di questo messaggio all'assistente l'ultima incongruenza che aggrava la posizione di Cagnoni, il dermatologo della tv della Ravenna bene finito sui giornali per l'omicidio della bella moglie quarantenne.

L'omicidio di Giulia Ballestri

I coniugi Cagnoni si trovavano al centro di una turbolenta separazione. Il medico si era liberato di alcune proprietà cedendole a parenti stretti perché queste non fossero assegnate alla ex moglie, che intanto, aveva già un nuovo compagno, anche lui ascoltato dagli investigatori dopo i fatti. Secondo l'uomo, Cagnoni avrebbe messo in atto comportamenti persecutori e violenti nei confronti della moglie, tanto da configurare l'accusa di stalking. Una macchia che si aggiunge a quella dell'accusa di violenza sessuale sulla donna, trovata seminuda nel seminterrato della loro casa la notte del 18 settembre. La 40enne giaceva riversa nel sangue con il volto orrendamente sfigurato da 4 colpi di bastone. È stata uccisa così, a bastonate, e poi lasciata scomposta in quella vecchia casa di famiglia dismessa. Proprio il luogo dell'omicidio ha portato immediatamente i sospetti verso il marito: chi altri avrebbe potuto incontrare Giulia in quella casa di abbandonata, dove non è attiva neanche la corrente elettrica?

Le incongruenze nella versione di Cagnoni

Per i pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello le prove portano tutte verso il dermatologo dei salotti televisivi.Quando lo raggiungono per dargli la notizia della morte della moglie, i poliziotti lo sorprendono a darsi alla fuga da un finestra della casa del padre a Firenze, mentre i figli sono in un'altra stanza. "Una crisi di panico" dirà alla polizia per giustificarsi dopo una rocambolesca fuga. Sul volto ha diverse escoriazioni compatibili con graffi da difesa, ma il medico le attribuisce al passaggio sotto i rovi durante la corsa. A suo carico ci sarebbero anche diverse impronte impresse nel sangue della vittima e rilevate su un frigorifero nella villetta in via Padre Genocchi. Poco credibili risultano anche le dichiarazioni di Cagnoni che, durante l'interrogatorio del 21 settembre, ha dichiarato di essere andato con la moglie alla villa abbandonata per esaminare alcuni quadri proprio il giorno dell'assassinio e di aver lasciato la villa insieme alla donna alle 10. Cagnoni avrebbe poi salutato e la moglie alle 12.15 nel parcheggio sotto casa. Una versione che è stata sconfessata dalla postina dello stabile, che racconta di aver visto solo Cagnoni quella mattina, e non Giulia. Anche la colf dei coniugi smentisce di aver visto la signora.

Il nuovo compagno di Giulia Ballestri

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni si erano sposati molto giovani e dallo loro relazione erano nati tre figli. Dopo un'unione molto solida durata decenni e tante esperienze condivise, tra cui l'impegno sociale profuso negli eventi – tra cui anche una serata benefica contro il femminicidio – la storia si era incrinata. Giulia aveva intrecciato una relazione con un uomo e per lui aveva deciso di lasciare il marito. Il nuovo compagno era in realtà un vecchio amore, sbocciato quando era ragazzina e poi perduto, per rispuntare in età adulta. I due si erano rincontrati nell'estate 2015 perché i figli dell'uno e dell'altra frequentavano la stesso scuola. Nel febbraio successivo la relazione era diventata più seria, tanto da spingere la donna a chiedere la separazione. Una storia che Cagnoni racconta in un altro modo: sarebbe stato proprio lui a mettere fine alla storia dopo un anno di crisi.

Il movente del delitto

Proprio la storia d'amore di Giulia, secondo gli inquirenti, sarebbe la chiave della separazione e del delitto. Un ipotetico movente potrebbe risiedere nella esasperata gelosia di Matteo nei confronti di Giulia. Nell'ultimo anno, infatti, il medico aveva ingaggiato un investigatore privato per seguire la donna e aveva provato mettere sotto controllo il suo cellulare. A puntare l'indice, raccontando della gelosia del dermatologo è stato proprio il nuovo compagno di Giulia. L'uomo racconta che la quarantenne, sarebbe anche stata costretta più volte dal marito ad rapporti sessuali dopo la separazione.

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