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Giulia uccisa a bastonate dal marito: “Il padre dell’assassino lo ha aiutato”

Mario Cagnoni, padre di Matteo, il dermatologo dei vip accusato dell’omicidio della ex moglie 40enne Giulia Ballestri, è indagato per favoreggiamento. L’uomo avrebbe coperto il figlio dopo il brutale assassinio avvenuto nella villa di famiglia in via Padre Genocchi, a Ravenna, lo scorso 17 settembre. Giulia Ballestri è stata uccisa a bastonate in faccia.
A cura di Angela Marino
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La Procura di Ravenna indaga sulle responsabilità di Mario Cagnoni, 85 anni, padre di Matteo, il cinquantunenne indagato per l'omicidio della moglie Giulia Ballestri. I legali di Cagnoni hanno chiesto il dissequestro di abiti e scarpe appartenenti all'85enne che ha ospitato il figlio nei giorni seguenti al delitto. Ex docente universitario di medicina interna all’ospedale di Careggi a Firenze, dove vive, il medico è ora è indagato per favoreggiamento nell'omicidio della nuora. La sera dell'arresto, il 20 settembre 2016, Cagnoni si trovava a casa dell'85enne a Firenze, insieme ai due figli. Alla vista della Polizia l'uomo tentò la fuga, ma fu poi acciuffato da un agente alcuni chilometri più avanti.

L'ipotesi di favoreggiamento

Secondo le ipotesi investigative Mario Cagnoni avrebbe aiutato il figlio Matteo, dopo aver commesso il delitto. Il cinquantunenne dermatologo dei vip è accusato di aver ucciso a bastonate in faccia la moglie Giulia Ballestri, dalla quale si stava separando, nella loro villa di famiglia in via Padre Genocchi, a Ravenna. La donna fu trovata seminuda nel sottoscala della grande casa disabitata nella città emiliana. Il movente del delitto sarebbe da ricercare nella relazione che la donna aveva intrapreso con un ex conoscente e per la quale aveva deciso di mettere fine al suo matrimonio. Cagnoni, viene indicato dal nuovo compagno della donna come un ex marito possessivo e geloso che la tormentava con messaggi e anche richieste di rapporti sessuali. Ma il dermatologo non si sarebbe limitato a controllare la donna di persona, l'avrebbe fatta seguire da un investigatore, tentando anche di intercettare il suo cellulare, tanto da profilare un'ipotesi di accusa di stalking. 

Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri
Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri

Il delitto: uccisa a bastonate e lasciata seminuda

Il delitto è avvenuto la notte tra il 18 e il 19 settembre 2016 nella casa di famiglia disabitata. Cagnoni, che si è sempre professato innocente, dichiara di aver incontrato Giulia quello stesso giorno nella spettrale villetta per esaminare alcuni quadri. Afferma di averla salutata in mattinata sotto la casa in cui convivevano ancora poco distante dalla villa. Una testimonianza confutata dalla colf della famiglia Cagnoni e da una postina che si era fermata in zona per consegnare delle lettere. La 39enne è stata trovata la mattina del 18 settembre in una pozza di sangue con il volto orrendamente sfigurato da 4 colpi di bastone. La Procura ipotizza anche una violenza sessuale che si va ad aggiungere all'accusa di omicidio e occultamento di cadavere per Matteo Cagnoni, rintracciato a poche ore dal delitto mentre si apprestava a fuggire.

Matteo Cagnoni, il marito geloso

L'omicidio di Giulia Ballestri ha sconvolto non solo la comunità di Ravenna, ma anche il salotto bene del capoluogo ravennate nel quale la coppia era nota soprattuto per la fama conquistata dal dermatologo in tv. Discendente di una famiglia di armatori, professionista affermato, Cagnoni era noto per essere "il medico dei vip" e godeva di una certa considerazione nell'ambiente della Ravenna bene. Nell'ultimo anno aveva anche patrocinato un evento contro il femminicidio, insieme alla moglie. Proprio nell'ultimo anno, però, le cose erano precipitate: Giulia si era innamorata di un ex amico rincontrato per caso dopo tanti anni perché i figli di entrambi andavano alla stessa scuola. Quella relazione sbocciata da poco aveva minato il matrimonio e Giulia aveva deciso per la separazione. Sarebbe proprio la rabbia per la disgregazione della famiglia e per il nuovo amore di Giulia – secondo le ipotesi accusatorie –  ad aver causato il raptus omicida nel marito. Contro Cagnoni, ci sono alcune impronte nel sangue impresse su un frigorifero nella casa in via Padre Genocchi e anche un sms inviato all'assistente la sera del delitto, quando nessuno era a conoscenza di quanto accaduto: "Ciao Giorgia. Per favore annulla tutti gli appuntamenti di domani. È successa una tragedia". Agli indizi a carico del dermatologo si aggiungono anche i graffi sul volto fotografati il giorno dell'arresto: il 45enne ha dichiarato di essersi ferito fuggendo tra i rovi la sera dell'arresto, ma non si esclude che siano segni di difesa lasciati durante l'aggressione omicida di cui l'uomo è accusato.

Le presunte ferite da difesa sul volto di Cagnoni
Le presunte ferite da difesa sul volto di Cagnoni
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