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“Giselle” torna al Teatro San Carlo con una grande etoile: Svetlana Zakharova

L’etoile Svetlana Zakharova torna al Teatro di San Carlo di Napoli, dal 14 al 19 aprile, nel balletto romantico più importante del repertorio: Giselle. Ecco un’introduzione al grande evento partenopeo.
A cura di Massimiliano Craus
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Svetlana Zakharova in Giselle
Svetlana Zakharova in Giselle

L’etoile Svetlana Zakharova torna a Napoli, sul palcoscenico del Teatro di San Carlo, nel balletto romantico più importante del repertorio: Giselle. Dopo averla ammirata l’anno scorso nelle vesti di Kitry ed Odette, l’etoile del XXI secolo torna a calcare il Massimo napoletano nell’interpretazione che fu di Carla Fracci negli anni d’oro della danza classica italiana. Dal 14 al 19 aprile si alterneranno ben tre cast di assoluto valore internazionale ad interpretare i due atti che furono di Jean Coralli e Jules Perrot nel lontano 1841, sulla mirabile partitura musicale di Adolphe Adam. La versione coreografica proposta al Teatro di San Carlo in questi giorni è invece curata da Ljudmila Semenjaka. Il principe Albrecht della Zakharova sarà Ruslan Skvorstov, gli altri due pas de deux previsti nelle repliche successive sono interpretati dalle collaudate coppie del Norwegian National Ballet Yolanda Correa e Yoel Careno  e la più familiare Anbeta Toromani al fianco di Alessandro Macario.

Svetlana Zakharova al Teatro San Carlo di Napoli

Teatro di San Carlo - DON QUIJOTE  con Svetlana Zakharova
Teatro di San Carlo – DON QUIJOTE con Svetlana Zakharova

L’evento nell’evento di questi giorni primaverili consiste proprio nel ritorno dell’etoile russa, stella del Teatro Bolshoi di Mosca e del Teatro Alla Scala di Milano. A Napoli ha sinora interpretato i titoli salienti del repertorio, riscuotendo un immenso riscontro di critica e pubblico, facendo registrare utilissimi sold out al botteghino  oltre che fidelizzando ulteriormente grandi folle di giovani appassionati del balletto. Nell’occasione di Giselle si aspetta senz’altro una prova differente a quella esuberante del Don Chisciotte di un annetto fa, con l’interpretazione di una magnifica Kitry di cui si riporta ancora oggi una significativa eco in città. Tanto da riportare in platea e palchetti balletto mani e curiosi per vedere ancora una volta la schiva stella del balletto. Poco amante dei red carpet e dei riflettori, Svetlana Zakharova conferma il proprio piacere nel tornare a Napoli, in particolar modo con il personaggio Giselle, una protagonista dai due volti.

Giselle, ovvero il balletto del repertorio Romantico

Zakharova e Skvorkov in Giselle
Zakharova e Skvorkov in Giselle

La fotografia di Alessio Buccafusca, scattata in una delle molteplici rappresentazioni della Giselle di Carla Fracci al Teatro Comunale di Firenze di qualche decennio fa, resta ancora oggi un’icona del balletto dal secondo dopoguerra. Spettinata, con una ciocca di capelli sul volto ed uno sguardo perso nel vuoto, la Carla Fracci immortalata durante la scena della pazzia del primo atto è uno dei simboli salienti dell’intera storia del repertorio romantico. Giselle è cronologicamente successivo di pochi anni alla Silphide di Filippo Taglioni eppure, negli annali della storia della danza, risulta essere il balletto romantico per eccellenza. La protagonista Giselle, malata di cuore, vive il proprio duplice innamoramento per la danza ed il proprio Lois fin quando, sulla soffiata del terzo incomodo Hilarion, scopre che in realtà Lois è il principe Albrecht, già promesso sposo di Bathilde. Da qui la memorabile scena della pazzia di cui si è scritto e detto a iosa. La morte di Giselle sul finire del primo atto consegna il libretto di Teophile Gautier ed il pubblico di tutto il pianeta in un secondo atto differente per temi e contenuti. Entriamo di fatto nell’atto bianco per eccellenza, ambientato in una magica e funesta foresta dove Giselle entra nel regno delle Villi, anime di donne morte per amore. La regina delle Villi, Mirtha, ordina loro di vendicare le proprie sofferenze d’amore con la morte degli uomini colpevoli facendoli danzare ininterrottamente per una notte fino a sfinirli. Giselle diverrà dunque una villi ed assisterà alla morte del fallace Hilarion, reo di aver svelato il segreto di Lois/Albrecht. Quando Mirtha ordinerà la morte anche dell’amato Albrecht, Giselle si frapporrà fra l’atroce destino del principe amato e la sospirata salvezza, danzando ininterrottamente al suo fianco fino al sorgere salvifico dell’alba. Quel pas de deux salverà sì Albrecht ma allontanerà di due amati per sempre. Qui ne viene una necessaria duplice interpretazione della nostra Zakharova, solare e dinamicissima nel primo atto terreno a dispetto di una Giselle aulica ed ispiratissima dell’atto bianco.

Svetlana Zakharova la nuova Carla Fracci?

Zakharova e Skvorkov in una scena di Giselle
Zakharova e Skvorkov in una scena di Giselle

Come si è già detto e scritto a più riprese, Carla Fracci ha rappresentato una delle Giselle più emblematiche e conosciute del balletto. Il repertorio ha prodotto titoli, nomi e cognomi virtuosi, ancora oggi di diffuso parlare e scrivere, tra i quali certamente annoverare Carla Fracci, etoile innanzitutto nazional-popolare. La popolarissima ballerina scaligera ha impersonato Giselle frequenti volte, riuscendo ad essere la Giselle per eccellenza in Italia e nel mondo. In coppia con i migliori Albrecht in circolazione, Carla Fracci ha saputo esaltare oltremisura le proprie capacità interpretative, indispensabile per un ruolo sì drammatico quale la Giselle di Jean Coralli e Jules Perrot per la primissima rappresentazione del 1841 di Carlotta Grisi. Carla Fracci, con le innumerevoli ed acclamate Giselle degli anni Sessanta e Settanta, ha avvicinato milioni di spettatori ai teatri d’opera, riempiendo sempre numerose le rappresentazioni di tutti i balletti proposti all’epoca in cartellone, quasi a vivere di rendita sul masterpiece vivo da più di un secolo dalla prima parigina. Oggi la Zakharova è al banco di prova partenopeo sul libretto di Teophile Gautier, ovvero sulle pagine di quella Giselle incarnazione della struggente purezza romantica del repertorio. La vivacità della protagonista nel primo atto benissimo si addice al temperamento dell’etoile russa che, dalla scena della pazzia in poi, dovrà esercitare il proprio carisma in una superficie interpretativa ben differente. Dovranno essere toccate le tragiche corde del tradimento, della sofferente scoperta dello stesso ed infine della morte. L’atto bianco spingerà al limite le linee morbide e sinuose della stella russa, concedendo garanzie certissime sulla tecnica ma, e qui viene il bello, mettendola in ogni replica nelle vesti tra le più difficili del repertorio. Ogni replica di ogni Giselle del mondo sarà la spina nel fianco di ogni etoile, sia per il complesso libretto di Gautier, sia per le straordinarie precedenti interpretazioni cui sarà, volente o nolente, rapportata la povera ricchissima Svetlana Zakharova. La degna etoile del XXI secolo, degna erede interpretativa della nostrana Carla Fracci? Ai posteri palcoscenici l’ardua sentenza.

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