Tornato a casa il giovane torinese arrestato ad Amsterdam per errore

Di lui non si avevano più notizie dall'11 settembre, e per questo i suoi familiari avevano lanciato l'allarme credendo che potesse essergli accaduto qualcosa di grave. Dopo undici giorni di paura e incertezza tuttavia Alberto Miglia, un ragazzo di 20 anni di Settimo Torinese, è tornato a casa: nel frattempo è stato protagonista di una "travagliata" vacanza ad Amsterdam, ma questa mattina è rientrato nella sua città facendo tirare un bel sospiro di sollievo ai suoi cari. Che stesse bene, tuttavia, era chiaro fin da ieri sera, quando Alberto aveva scritto un post su facebook.

Cosa è accaduto al piemontese in questi undici giorni? Il ragazzo è stato tratto in arresto ad Amsterdam ed ha trascorso almeno tre giorni dietro le sbarre, ed è questo il motivo per cui il suo telefono cellulare risultava sempre spento. La polizia olandese l'ha catturato ed accusato di rapina, ma dopo un'indagine più approfondita si è accorta che il 20enne era innocente. Stamattina Alberto è arrivato in Italia ed è stato accolto dai carabinieri e dai suoi familiari che, intanto, stanno valutando se chiedere un risarcimento danni.

La "scomparsa" del torinese aveva tenuto in forte apprensione i genitori: sua madre, dopo qualche giorno di attesa, era andata dai carabinieri e denunciato la scomparsa del figlio, spiegando di essere molto preoccupata. Il ragazzo era andato in vacanza ad Amsterdam insieme a degli amici, che aveva però salutato nel giorno della loro ripartenza spiegando che si sarebbe trattenuto in Olanda ancora un po'. I carabinieri di Settimo Torinese, come da prassi, avevano inviato la segnalazione al console italiano in Olanda, che dopo ricerche approfondite aveva scoperto che Miglia era stato arrestato.