486 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Attivista italiano ferito al confine tra Siria e Iraq, è in stato di fermo

Un attivista italiano filocurdo di 23 anni, il bergamasco Alessandro De Ponti, è stato ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno. La Farnesina è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni della vicenda e le condizioni del ragazzo.
A cura di Susanna Picone
486 CONDIVISIONI
Immagine

Ore 18.45 – Alessandro De Ponti è in stato di fermo a Erbil e le autorità curde stanno procedendo ad accertamenti. Lo ha confermato all'Ansa il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri, precisando che le sue condizioni di salute – il giovane ha una leggera ferita alla spalla – non sono gravi. Ambasciata d'Italia a Baghdad e console a Erbil, in contatto con le autorità locali, seguono da vicino la situazione dell’attivista italiano che era entrato nel Kurdistan iracheno dalla Siria senza documenti.

Un giovane attivista italiano filocurdo, il 23enne Alessandro De Ponti, è stato ferito al confine tra Siria e Kurdistan iracheno. A confermarlo la Farnesina che attraverso l'ambasciata e il consolato in Iraq si è subito attivata ed è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni di quanto accaduto. Alessandro De Ponti sarebbe rimasto ferito giovedì scorso al confine tra Siria e Kurdistan mentre stava cercando di entrare in Iraq sprovvisto di documenti: stando alle prime informazioni sarebbe stato colpito a un braccio, probabilmente a causa di un proiettile, e trasferito all’ospedale di Erbil. De Ponti, che vive a Treviglio (Bergamo) con la madre e la sorella minore, fa parte di un collettivo locale chiamato “Tanaliberatutti”. L’attivista era partito lo scorso aprile per la Tunisia, ma neppure i familiari hanno saputo spiegare se il giovane fosse solo, se si trovasse con altre persone o se avesse viaggiato con qualche Organizzazione non governativa. “Non sappiamo cosa gli sia successo — ha detto il nonno del ragazzo—. Se ne sta occupando mia figlia, la madre di Alessandro. Posso solo dire che è partito un mese fa e da allora non avevamo più avuto notizie di mio nipote”.

Denunciato per aver aggredito un blogger – Nei mesi scorsi, secondo quanto riportano le agenzie, il giovane attivista era stato denunciato dalla polizia italiana insieme a un altro ragazzo del suo paese per avere aggredito il videoreporter trevigliese Emy Zanenga. Il cronista è stato picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso e pubblicato sul suo sito un gruppo di contestatori del collettivo e dell’Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando "fascista" al sindaco Giuseppe Pezzoni, colpevole di non aver impedito un gazebo a Forza Nuova.

“Alessandro è un ragazzo non sprovveduto, che conosce molto bene la situazione geopolitica di quella zona. In Kurdistan ci è andato come cooperante, perché ha a cuore quel paese”, questo quanto raccontano alcuni amici del giovane. “Non lo vediamo dallo scorso aprile, quando ha lasciato il suo lavoro di casaro per il viaggio in Kurdistan”, hanno detto ancora di Alessandro, che viene descritto come un “giovane riservato, di poche parole”. “Ci dispiace che qualcuno pensi che sia uno sprovveduto: era ben consapevole di come muoversi, avendo molto a cuore la sua missione di cooperante”, hanno voluto sottolineare gli amici.

486 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views