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Giornate del Lavoro 2016: a Lecce la tre giorni Cgil dedicata alla “Sfida per i diritti”

Si terrà a Lecce, da venerdì 27 a domenica 29, l’annuale appuntamento delle “Giornate del Lavoro” della CGIL.
A cura di Redazione
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Si svolgeranno a Lecce, il 27, 28 e 29 maggio, le annuali “Giornate del Lavoro” della CGIL. Si tratta di un appuntamento centrale per la vita del più grande sindacato italiano, con la terza edizione di un festival che è anche l’occasione per affrontare i temi all’ordine del giorno nel mondo politico e sindacale. È stata la stessa Susanna Camusso a spiegarlo, nel corso di una conferenza stampa nella sede del sindacato a Roma: “Nell’Italia dai tanti festival il lavoro è assente, se ne parla poco e male. Il nostro obiettivo è che sia riconosciuto nella sua importanza”. Alla kermesse di Lecce parteciperanno i leader sindacali, ma anche esponenti del mondo delle istituzioni e della politica, tra cui il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Anche la scelta della location di quest’anno non è casuale, come spiega il segretario generale: “Abbiamo deciso di organizzare quest’anno ‘Le giornate del Lavoro’ a Lecce perché ci pare assolutamente evidente che i divari, le disuguaglianze sociali, continuano a crescere e che il tema del lavoro sia essenziale nelle condizioni attuali del Mezzogiorno”.

Durante la tre giorni leccese ci saranno dibattiti, incontri e manifestazioni che verteranno intorno al tema della “sfida per i diritti”, il claim intorno al quale ruota la Carta dei diritti universali dei lavoratori, lanciata qualche mese fa dalla Cgil. Come vi abbiamo raccontato, si tratta di una “raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo”, che dovrebbe diventare una legge di iniziativa popolare. L’obiettivo è quello di “innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali”.

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