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Gino Strada vince il Right Livelihood Award, il “Premio Nobel alternativo”

Il fondatore di Emergency è il primo italiano a vincere il premio.
A cura di Davide Falcioni
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Il "Premio Nobel alternativo" andrà a Gino Strada: il fondatore di Emergency è stato insignito del Right Livelihood Award "per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra". A dare l'annuncio è stato l'ufficio degli Affari esteri a Stoccolma, in Svezia. Il riconoscimento è stato creato per  "onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo". La commissione esaminatrice ha valutato 128  proposte provenienti da 53 stati: per la prima volta ha vinto un italiano. Insieme a Strada, tuttavia, verranno premiati anche altri illustri personaggi: da Sheila Watt-Cloutier (Canada) per la difesa dell'Artico a Kasha Jacqueline Nabagesera (Uganda) per la difesa dei diritti delle persone Lgbt. Il Premio onorario andrà a Tony de Brum e al popolo delle isole Marshall per il loro attivismo contro il nucleare.

Il chirurgo milanese ha commentato: "Ricevere il Right Livelihood Award è un onore e una grande emozione. Oltre vent'anni fa Emergency è stata fondata per offrire cure gratuite a chi soffre le conseguenze della guerra e della povertà. In questi anni siamo stati a fianco delle vittime e ci siamo opposti alla guerra e alla sua logica di sopraffazione. Abbiamo costruito ospedali, e abbiamo combattuto perché chiunque avesse diritto a essere curato. Abbiamo assistito oltre 6 milioni di persone – ha ricordato – senza nessuna discriminazione, nella convinzione che essere curati sia un diritto umano fondamentale". "Oggi, nel mondo, la diseguaglianza tra pochi ricchi e moltissimi poveri è aumentata e la Terza guerra mondiale è già cominciata. Altri morti, altri feriti, altra sofferenza. Con Emergency continuiamo a lavorare, in Iraq, in Afghanistan e in alcuni dei Paesi più disastrati del pianeta, ma non possiamo rimanere inermi di fronte a questa mattanza indiscriminata. L'umanità ha fatto progressi straordinari in molti campi, dalla tecnologia alla medicina; ora è il momento che si impegni per un traguardo irrinunciabile: bandire la guerra dalla storia".

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