Giappone, nucleare: bunker anti-atomici da 20 milioni di dollari negli Stati Uniti
L'apocalisse atomica diventa un business dopo gli incidenti alla centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal terremoto in Giappone che due settimane fa ha causato circa 15 mila morti. Le ultime notizie dal Sol Levante parlano di acqua radioattiva con valori 10 milioni di volte più elevati del normale e negli Stati Uniti c'è chi pensa a mettersi al riparo in un buker antiatomico extra-lusso da 20 milioni di dollari. La Cnn parla di un aumento vertiginoso di richieste per la costruzione di bunker sul suolo americano: + 1.000%, con prezzi variabili a partire da 200 mila dollari.
Non sono molte le aziende che producono rifiuti contro l'apocalisse nucleare, ma con le ultime tensioni internazionali stanno facendo affari d'oro. Significativo è l'aumento di richieste di informazione e di vendita per i “doomsday bunker”, ovvero i bunker per il “giorno del giudizio”: l'apocalisse nucleare tanto temuta nel secondo dopoguerra e che all'alba del nuovo millennio sembrava essere stata dimentica assieme alla cortina di ferro.
Invece, il fatturato di queste ditte che negli anni hanno continuato a produrre rifugi per la guerra atomica è aumentato negli ultimi mesi del 20% in media. La Northwest Shelter Systems era una piccola azienda che vendeva una decina di rifugi all'anno, mentre nell'ultimo periodo ha avuto un boom di ordini pari al 70%. Ad accrescere la paura e gli acquisti sono le tensioni nel Maghreb e in Medio Oriente, la catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone e il pericolo del terrorismo internazionale.
Rifugi progettati per resistete a terremoti, incendi, uragani e contaminazioni nucleari, ma che non dimenticano il comfort: suite extra-lusso da albergo, con divanetti e arredamento finemente curato. Stephen O'Leary, professore di comunicazione all'Università della California del Sud, spiega quest'incremento di vendite con la tendenza dell'uomo a credere nella fine del mondo: “Decine di milioni di persone credono ad una apocalisse nel vero senso del termine, che prevede terremoti, uragani, disastri di proporzioni globali e in particolare catastrofi legate al Medio Oriente”.