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Gerusalemme: scontri coi palestinesi, la polizia israeliana entra nella moschea di al-Aqsa

Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel terzo luogo santo dell’Islam dopo che alcuni attivisti palestinesi vi si erano rifugiati a seguito degli scontri in piazza. Sei persone sono state arrestate.
A cura di Antonio Palma
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Nuovi scontri tra attivisti palestinesi e polizia israeliana a Gerusalemme dove questa volta le forze dell'ordine in assetto antisommossa hanno addirittura fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa, trezo luogo santo dell’Islam, sfondando i portoni di ingresso, lanciando lacrimogeni e compiendo cariche all'interno dell'edificio di culto. Sei palestinesi sono stati arrestati. È accaduto tutto domenica mattina fin dalle prime luci dell'alba. La polizia israeliana ha motivato il blitz nella moschea spiegando che all'interno vi si erano radunati "ribelli a volto coperto" che lanciavano pietre, mattoni e petardi contro gli agenti all'esterno. Come riferisce un portavoce della polizia israeliana, fortunatamente finora non si segnalano feriti gravi, ma ci sarebbero una decina di contusi. L'assalto però rischia di infiammare pericolosamente lo scontro nell'area visto che secondo i palestinesi all'interno della moschea vi erano fedeli in preghiera fatti sgomberare a forza e parlano di profanazione del luogo di culto. Sui social network molti cittadini arabi hanno condannano il blitz bollandolo come "un attacco sionista" al luogo santo islamico.

La polizia poi ha bloccato l'accesso all'edificio per alcune ore e riportato la calma nell'area. Come riportano i media locali, tutto sarebbe nato da alcuni scontri tra attivisti palestinesi e polizia israeliana alla spianata delle moschee di Gerusalemme. Dei giovani palestinesi, alcuni dei quali mascherati, avevano tentato di impedire l'accesso alla spianata delle moschee ai religiosi israeliani che vi si erano recati in occasione della festività ebraica di Tishà Beav, giornata di digiuno e commemorazione ebraica in cui si ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme. Da lì sarebbero nati scontri con la polizia con lanci di pietre e petardi. Dopo le cariche alcuni dimostranti si sarebbero rifugiati nella moschea di Al-Aqsa e la polizia avrebbe fatto irruzione.

L'irruzione è avvenuta "allo scopo di prevenire ulteriori feriti tra la polizia", spiegano le forze di sicurezza israeliane. "Vista la durezza degli scontri e l'escalation dell'azione dei rivoltosi, le forze di sicurezza sono entrate per alcuni metri nel perimetro della moschea e ne hanno chiuso le porte, con i ribelli all'interno, per ristabilire l'ordine", ha spiegato infatti la polizia in un comunicato, assicurando: "Ripristinata la situazione le visite fedeli e turisti sono riprese regolarmente".

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