Germania, kamikaze di Ansbach aveva giurato fedeltà all’Isis e aveva problemi psichiatrici

Aveva giurato fedeltà all'Isis Mohammed Delel, il rifugiato siriano di 27 anni che la sera di domenica si è fatto esplodere nei pressi di un ristorante nel centro di Ansbach, a una quarantina di chilometri da Norimberga, poco lontano da un locale dove era in corso un festival musicale a cui partecipavano 2.500 persone. Nel suo telefonino sono state trovate "prove" dell'adesione allo Stato islamico: un video in cui, ha spiegato il ministro dell'Interno bavarese, Joachim Herrmann, Delel minaccia in arabo un nuovo attentato in Germania nel nome dell'Islam".

E attraverso la sua agenzia ufficiale, Amaq, l'Isis ha rivendicato l'attacco, dicendo che il ventisettenne "ha eseguito l'operazione rispondendo all'appello di colpire i Paesi della coalizione che combatte lo Stato Islamico", pubblicando anche una foto di Delel, diffusa poi da Site.

Secondo gli inquirenti la bomba esplosa era di fabbricazione artigianale ed era stata assemblata dallo stesso Delel, nella cui abitazione sono stati trovati altri materiali per la fabbricazione di ordigni, una tanica con liquido infiammabile, acido cloridrico, alcol puro, un saldatore, cavi e batterie. Il ventisettenne, inoltre, sembra avesse asei profili su Facebook, almeno uno dei quali con dati personali falsi. Sui suoi cellulari sono state trovate diverse conversazioni Whatsapp. Tutto questo materiale si trova adesso al vaglio degli inquirenti. Mohammed, stando alle informazioni trapelate, non parlava che di Siria e della guerra, aveva pochi amici, si professava islamico osservante ma beveva alcol. Aveva chiesto lo status di rifugiato sia in Germania, che in Bulgaria. Deleel aveva problemi psichiatrici: da quando era arrivato in Europa aveva tentato due volte il suicidio ed era stato ricoverato in entrambi i casi in una clinica psichiatrica. L'attacco, secondo il ministro degli Interni Thomas de Maizière potrebbe essere "una combinazione di tutte e due le cose": affiliazione all'Isis e problemi mentali. Un altro ospite della pensione per richiedenti asilo dove era ospite ha raccontato che Mohammed "raccontava bugie" e "cercava spesso attenzione", ma non aveva amici. Un altro ospite hadetto che "da un po’ di tempo insisteva tanto di aver bisogno di soldi e voleva che lo aiutassi a cercare un posto dove lavoro io, da McDonald’s. L’ho visto l’ultima volta sabato scorso. Era un tipo un po’ particolare. Ma nessuno di noi avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a tanto".

La dinamica

Alcuni testimoni l'avevano visto aggirarsi domenica sera attorno al luogo dello scoppio con uno zainetto enorme. Aveva provato a oltrepassare lo sbarramento della polizia municipale per accedere alla piazza dove c'è il concerto, anche se non ha il biglietto, ma le forze dell'ordine erano state irremovibili e controllavano gli zaini di chi si avvicinava. A quel punto ha deciso di allontanarsi, e si è avvicinato all'Eugene Winstube, un piccolo winebar lì vicino. Una testimone ha riferito che "quel tizio si comportava in un modo che era impossibile non notare. Camminava nervosissimo avanti e indietro e parlava di continuo al telefono. Faceva finta di ascoltare la musica del concerto ma si vedeva che non era lì con la testa. E poi aveva uno zaino sulle spalle davvero grande". Altre persone che erano lì hanno raccontato che "a un certo punto si è avvicinato ai tavolini e c’è stato lo scoppio", che ha provocato quindici feriti, quattro dei quali in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, e la sua morte.