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Germania: condannato a 4 anni di carcere il “contabile” di Auschwitz

L’ex SS sequestrava i beni ai deportati prima che entrassero nelle camere a gas.
A cura di D. F.
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La Corte di cassazione tedesca ha confermato per la prima volta una condanna per complicità nello sterminio di massa in un campo di concentramento nazista. La sentenza era stata emessa nel 2015 dall'ex Ss Oskar Groening, 95 anni, denominato "il contabile di Auschwitz" e condannato lo scorso anno dal tribunale di Lueneburg a 4 anni di reclusione per complicità nell'omicidio di 300mila ebrei durante la seconda guerra mondiale. Dopo la sentenza odierna la condanna di Groening è ora irrevocabile.

Groening aveva 21 anni quando, nel 1942, cominciò a lavorare nel campo di sterminio dove si occupava della classificazione, valutazione e registrazione dei beni sequestrati ai deportati – quasi tutto ebrei ungheresi nel suo caso – avviati verso le camere a gas. Durante il processo i suoi avvocati difensori hanno sostenuto che il suo operato non ha facilitato il genocidio. L'accusa invece ha sottolineato come la sua occupazione fosse funzionale alla macchina dello sterminio.

L'ex SS ha sempre affermato di non aver partecipato direttamente alle uccisioni dei prigionieri del campo. Il 95enne, che data la sua età non sconterà neanche un giorno in carcere, non ha comunque mai negati il suo lavoro ad Auschwitz, riconoscendo in più occasioni l'enormità delle atrocità compiute nei campi di sterminio nazisti. L'uomo ha anche espresso il desiderio di contrastare ogni tipo di negazionismo con i suoi racconti e le sue ammissioni. Oskar Groening è accusato, nello specifico, di avere – "tramite le sue azioni, aiutato il regime nazista dal punto di vista finanziario".

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