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Genova: 19enne drogata e violentata in un parcheggio dopo la discoteca

La giovane, una cameriera romena residente a Torino, è stata aggredita all’uscita di una discoteca. In manette è finito un ecuadoriano di 24 anni.
A cura di Susanna Picone
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Un ragazzo ecuadoriano di 24 anni è stato arrestato dalla polizia a Genova perché accusato di aver violentato e rapinato una giovane cameriera romena di 19 anni. La donna, residente a Torino e che si trovava a Genova per un periodo di vacanza, è stata aggredita la notte tra il 28 e il 29 gennaio all’uscita di una discoteca. Sarebbe stata drogata e poi il suo stupratore ha abusato di lei in un parcheggio nel centro di Genova. La polizia, dopo la segnalazione della ragazza che in seguito all’aggressione ha raggiunto un ascensore facendo scattare l'allarme sonoro, è riuscita a rintracciare il presunto stupratore che ora dovrà rispondere di violenza sessuale e rapina aggravata. Per rintracciare il 24enne è stato determinante, da quanto si apprende, l'uso di Facebook. A casa dell’uomo la polizia ha trovato anche gli oggetti che lui aveva portato via alla donna: un cellulare, dei soldi e sigarette.

Polizia sta verificando se la 19enne possa essere stata stordita con la droga dello stupro – Da quanto ricostruito, la vittima di violenza sessuale e il suo aggressore si erano conosciuti in discoteca – un amico della ragazza le avrebbe presentato il 24enne e le avrebbe offerto un drink – e dopo la serata lui l'avrebbe convinta a seguirlo. Protetto dall'oscurità, il giovane avrebbe così abusato della donna lasciandola a terra terrorizzata. Soccorsa, la giovane cameriera è stata accompagnata in ospedale dove ha raccontato ai poliziotti che era “come in trance”. Ha spiegato di non aver saputo reagire alle violenze dell’uomo: “Ero bloccata, mi deve aver fatto bere qualcosa, non riuscivo a oppormi”. La polizia sta verificando se la vittima di violenze possa essere stata stordita con la droga dello stupro, la Ghb. Sia lei che l’uomo arrestato sono stati sottoposti a esami di sangue e urine.

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