Genitori affidavano disabile a 2 operatori socio-sanitari, loro lo riempivano di botte

Dovevano prendersi cura di un giovane disabile affetto da una malattia totalmente invalidante ma loro non solo non lo avrebbero curato ma lo avrebbero maltrattato costantemente strattonandolo in più occasioni e riempiendolo di calci e schiaffi. Questa la pesantissima accusa nei confronti di due operatori socio sanitari di Livorno arrestati dai carabinieri della città toscana venerdì sera in flagranza di reato. Le manette ai polsi di due, un uomo di 28 anni e una donna di 58 anni, in realtà sono scattate solo al termine di una indagine avviata dai militari dell'arma su segnalazione della famiglia del giovane disabile.

I genitori del ragazzo, che affidavano ogni giorno il figlio 23enne alla coppia di operatori, infatti avevano notato che nel giovane qualcosa non andava dopo l'arrivo dei nuovi operatori e avevano segnalato la cosa alle autorità di polizia. In particolare i genitori si erano insospettiti per le reazioni anomale del figlio all’arrivo dei due operatori socio sanitari che lavorano per una cooperativa alla quale l'azienda sanitaria locale ha affidato alcuni servizi di assistenza a domicilio.

I carabinieri quindi hanno piazzato delle telecamere in casa scoprendo che i due invece di fargli compagnia e assisterlo quando la famiglia era fuori casa e non poteva prendersene cura, lo maltrattavano. In poco tempo si è scoperta così una storia di abusi che i carabinieri della Compagnia di Livorno hanno deciso di interrompere subito arrestando in due in flagranza. Per gli operatori il Gip ha disposto gli arresti domiciliari in attesa del processo per maltrattamenti e abbandono di incapace.