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GB: “Rimanderemo a casa i migranti europei se ci saranno troppi arrivi”

A dichiararlo è il ministro per la Brexit David Davis in una lunga intervista al quotidiano inglese Daily Mail: “Non abbiamo intenzione di mandare via i circa 3 milioni di cittadini europei che sono già qui. Ma se i flussi migratori diventeranno troppo massicci nei prossimi due anni non avremo scelta”.
A cura di Ida Artiaco
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Anche i cittadini europei potranno essere rispediti a casa nei prossimi due anni nel caso in cui si verificherà un'impennata del numero di immigrati. Ad annunciare la stretta del governo britannico è stato David Davis, ministro per la Brexit, a pochi giorni dal referendum per l'uscita ufficiale del Paese dall'Unione europea. In una lunga intervista rilasciata al quotidiano inglese Daily Mail, la prima da quando è stato nominato dal neo premier Theresa May, Davis, che dovrà guidare i negoziati tra Londra e Bruxelles, ha anche negato di voler mandare via gli oltre tre milioni di migranti europei, tra cui soprattutto polacchi e romeni. "Interverremo solo se la situazione diventerà insostenibile e gli arrivi massicci", ha sottolineato.

"Ci sono molto possibilità tra cui dovremo scegliere – ha sottolineato – soprattutto per quel che riguarda i soggetti richiedenti il permesso di rimanere a tempo indeterminato nel nostro Paese. Nei prossimi giorni dovremo capire come agire. Una volta usciti definitivamente, Bruxelles non potrà più dirci come comportarci in merito alla questione immigrazione. Se decidiamo di rimpatriare cittadini europei non possiamo essere fermati".

Intanto, un altro fedelissimo dell'ex primo ministro David Cameron lascia il nuovo governo, guidato da Theresa May. Si tratta di Ed Vaizey, sottosegretario per le Arti. Lo ha annunciato Downing Street secondo quanto riportato dai media britannici. E' solo l'ultimo dei sostenitori dell'ex premier ad essere stato silurato dal nuovo esecutivo, insieme a Ros Altman, sottosegretario alle Pensioni di Cameron e Anna Soubry, sottosegretario agli Affari economici e grande sostenitrice del "Remain".

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