GB, stretta all’immigrazione di Cameron: semaforo rosso ai lavoratori Ue
La Gran Bretagna potrebbe presto introdurre quote per l’immigrazione dei cittadini membri dell’Unione europea, ricorrendo all’espediente del tetto ai codici fiscali concessi in un anno, i “National Insurance Number”, indispensabili agli operai per lavorare, ma anche agli imprenditori per assumere. Secondo indiscrezioni che trapelano da Oltremanica, sarebbe questo lo stratagemma del primo ministro britannico, David Cameron, per evitare di perdere voti in vista delle prossime elezioni del 2015, con la minaccia euroscettica dell’Ukip di Nigel Farage sempre più pressante. L’iniziativa di Cameron non andrebbe a condizionare la libera circolazione in UE, ma la cosa potrebbe mettere un freno all’emorragia di consensi (anche da parte dei propri deputati) diretti dalla sua area politica di centrodestra al partito anti-europeista.
Quote per gli immigrati europei? Barroso dice ‘no'
A bloccare tutto è però il presidente uscente della commissione Ue, Josè Manuel Barroso, che ha ribadito come “la Gran Bretagna è più forte nell’Unione europea” e come, in caso di uscita dal sistema comunitario (Cameron vorrebbe un referendum nel 2017 con cui scegliere se restare o meno nell’Ue), la sua influenza sulla scena internazionale si ridurrebbe fino a “zero”. “La liberta di movimento è un principio molto importante nel mercato interno ed il mio consiglio alla Gran Bretagna", ha ricordato Barroso a Cameron in un'intervista alla Bbc, "è di non porre neanche in dubbio quel principio".
"Questione immigrazione al centro del nostro negoziato in Europa"
Per Cameron le elezioni del prossimo anno saranno "le più importanti in una generazione". Lo ha scritto in un articolo pubblicato sul Sunday Telegraph: la consultazione sarà "una sfida diretta" con la scelta "tra conservatori e laburisti. Tra me e Ed Miliband". Nello stesso pezzo, il premier conservatore ricorda agli elettori che un voto per il partito di Nigel Farage si tradurrebbe in un voto a "favore del ritorno dei laburisti al potere". Un'ipotesi – sottolinea – che "spingerebbe una grande nazione nel declino". Quindi garantisce impegno nel "porre la questione dell'immigrazione dell'Ue al centro del nostro negoziato in Europa".