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Gaza, oltre 800 morti palestinesi, Israele rifiuta la tregua

Il segretario di stato USA, John Kerry aveva cercato di giungere ad un cessate il fuoco da domenica. Israele però vuole restare sulla Striscia di Gaza per distruggere i tunnel di Hamas.
A cura di Davide Falcioni
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20.15 – Israele rifiuta la tregua – Israele avrebbe declinato la proposta di tregua presentata dal segretario di Stato americano, John Kerry. Lo comunicano fonti del consiglio di gabinetto. La bozza prevedeva il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza a partire da domenica. Hamas si era detta disponibile a trattare lo stop delle armi, ma Israele sarebbe intenzionata a continuare l'operazione di terra per distruggere i tunnel costruiti dall'organizzazione terroristica palestinese. Lo riferisce la tv di Stato israeliana.

 Ore 17.15 – Mentre le diplomazie sono a lavoro per un cessate il fuoco a Gaza si continua a combattere e il bilancio delle vittime cresce: i palestinesi morti sono 838, mentre tra gli israeliani un soldato ha perso la vita a causa del "fuoco amico". Intanto la tregua rischia di allontanarsi. L'agenzia palestinese Ma'an, infatti, ha spiegato che il leader di Hamas Mushir al-Masri, ha detto che sul tavolo “non c’è alcun cessate il fuoco con Israele” e che la resistenza sta “portando avanti la battaglia con saggezza”. Le clausole della tregua sono difficili da accettare, ma intanto nella striscia la situazione peggiora di ora in ora. Mancano acqua corrente ed energia elettrica e 150mila persone sono state accolte nelle scuole Onu dove, tuttavia, non possono sentirsi al sicuro dopo la strage di ieri.

Ore 16.00 – Sembrerebbe avvicinarsi la possibilità di un cessate il fuoco. Mentre Israele continua a bombardare lo Stato Maggiore di Tel Aviv sta discutendo l'ipotesi di una tregua e valutando le clausole e le condizioni. Stessa cosa per Hamas, che starebbe decidendo se accettare: resta problematica la richiesta di demilitarizzazione dell'organizzazione e la presenza delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza. Clausole difficili da accettare per il movimento islamico.

Ore 13.00 – Morto un soldato israeliano. Si tratta del 36enne sergente Yair Ashkenazy, ucciso da fuoco amico durante un'operazione a nord di Gaza.

Ore 12.00 – Le Brigate Al Qassam hanno reso noto di aver lanciato tre missili M75 contro l’aeroporto di Tel Aviv e di averlo colpito. Intanto sono in corso scontri a Gerusalemme, dopo che le autorità israeliane hanno bloccato l’ingresso alla Spianata agli uomini sotto i 50 anni, per la preghiera dell’ultimo venerdì di Ramadan.

Ottocentocinque morti, 5.200 feriti. Quando la popolazione della Striscia di Gaza entra nel 18esimo giorno di bombardamenti da parte di Israele – che stamattina ha ripreso a lanciare missili a Gaza City – i palestinesi pagano un conto salatissimo di vittime, soprattutto civili. Ieri l'aviazione di Tel Aviv ha preso di mira la scuola dell'Unrwa a Beit Hanoun dove hanno perso la vita 16 persone e 200 sono rimaste ferite. In quella struttura delle Nazioni Unite stavano cercando un riparo 1.500 palestinesi, convinti che le forze armate israeliane non avrebbero mai potuto colpire un edificio dell'Onu. Si sbagliavano: i caccia hanno sganciato bombe sulla scuola ed oggi i portavoce delle Nazioni Unite riferiscono di non aver ricevuto alcun avvertimento da parte delle autorità militari e di aver ripetutamente segnalato la presenza di profughi nell'edificio.

Hamas: "Disponibili a un cessate il fuoco immediato: ecco le condizioni"

Hamas si è detto disponibile a un cessate il fuoco immediato. "Chiediamo – ha fatto sapere l'organizzazione – il pieno impegno internazionale per la fine dell’aggressione e dell’assedio di Gaza, un impegno concreto. Non siamo interessati al meccanismo, quello che ci interessa sono vere garanzie perché l’assedio venga tolto. Abbiamo ottenuto queste promesse in passato, e non ne è venuto fuori nulla. Vogliamo un aeroporto internazionale, vogliamo un porto, vogliamo un’apertura al mondo esterno, e non una situazione in cui siamo controllati da alcuni valichi di frontiera che trasformano Gaza in un’enorme prigione, che nessuno può lasciare anche per trattamenti medici o per lavoro […] Quando avremo una bozza di accordo chiaramente formulata che ci garantisca queste cose, e la comunità internazionale darà il suo sostegno a questo progetto, il fuoco potrà cessare. Anche oggi”. La bozza di un "piano di tregua" è stata preparata anche dal segretario di Stato Usa John Kerry e Israele si è detta disponibile a valutarlo.

Centinaia di palestinesi sfollati accolti in una chiesa ortodossa

Anche in queste ore l'aviazione sta bombardando: da Gaza City, Shajaye e Zeitu centinaia di sfollati cercano un riparo, ma nessun luogo, neppure dell'Onu, sembra essere sicuro. Molte persone – secondo quanto riporta l'agenzia stampa Nena News – sono state accolte dalla Chiesa Ortodossa di San Porfirio. E se la Striscia di Gaza è sempre di più teatro di un massacro, i palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme sono scesi in strada in segno di protesta. Numerosin scontro con le forze di sicurezza israeliane hanno lasciato decine di feriti e 39 palestinesi arrestati, mentre a Ramallah e Gerusalemme vengono descritte scene da Intifada, con migliaia di persone partite dai campi profughi per manifestare contro l'assedio di Gaza. Sono state lanciate bombe molotov e pietre, incendiati copertoni e attaccati alcuni checkpoint israeliani.

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A Ramallah scene da Intifada

I militari tuttavia non si sono fatti trovare impreparati ed hanno risposto con un fitto lancio di gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma. Non sono mancate però le munizioni vere, che hanno provocato due morti tra i manifestanti: un ragazzo di 27 e uno di 19 anni. I feriti sono 200 e una decine in gravi condizioni. L'esercito israeliano ha spiegato che i due palestinesi uccisi avevano in mano dei kalashnikov.

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