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Gaza, fine del cessate-il-fuoco: razzo lanciato su Israele

E’ il primo episodio dal cessate il fuoco firmato lo scorso 26 agosto. Hamas, però, non rivendica. Il colpo di mortaio è esploso nei territori israeliani senza provocare feriti.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ stato un colpo di mortaio sparato in serata da Gaza verso la zona israeliana attorno alla Striscia a porre fine alla tregua in corso tra le parti sancito alla fine di agosto. Lo hanno affermato media locali citando fonti militari. Non ci sono vittime. Non è chiaro se il razzo sia stato esploso durante esercitazioni di gruppi armati a Gaza, oppure se sia da interpretare come un attacco diretto contro gli abitanti israeliani del posto. Hamas, da parte sua, ha fatto sapere però di non essere a conoscenza dell'evento e ha assicurato che i palestinesi non vogliono rompere il cessate-il-fuoco. "Per la prima volta dall'operazione ‘Barriera Protettiva'", un razzo lanciato da Gaza ha raggiunto il sud di Israele", ha dichiarato il colonnello Peter Lerner sull'account di Twitter dell'esercito israeliano, riferendosi all'offensiva lanciata l'8 luglio dallo Stato ebraico contro l’organizzazione terroristica a Gaza.

Presto colloqui tra Hamas e Israele per la pace

Ad ogni modo, l’episodio sembra destinare a creare incertezza a pochi giorni dall’inizio al Cairo delle trattative mediate dall'Egitto tra Israele, Hamas e le altre fazioni palestinesi per un cessate il fuoco duraturo. Un accordo invocato da più parti e favorito anche dalla recente intesa, , tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese per la ricostruzione di Gaza, deturpata da mesi di conflitto. L'intesa, ha spiegato l'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Robert Serry, ha l’obiettivo di “consentire i lavori nella Striscia, coinvolgendo il settore privato a Gaza e con un ruolo guida dell'Autorità palestinese nello sforzo di ricostruzione”. Un'operazione portata avanti con la supervisione dell'Onu, “per fornire garanzie di sicurezza che i materiali necessari non vengano utilizzati per scopi diversi da quello esclusivamente civile”. Il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon ha ribadito che si sta lavorando “per stabilizzare la realtà sul campo aumentando la zona di pesca (a Gaza) a sei miglia e permettendo il transito di attraverso il valico di Kerem Shalom di un maggiore numero di camion, da una media di 250 al giorno a quella di 380”.

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