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Gaza, è strage di donne e bambini. Kerry: “Hamas li usa come scudi”. Lega araba: “Crimine di guerra”

Solo nell’attacco al quartiere di Sajaya hanno perso la vita 17 bambini e 14 donne: si allunga la lista di civili morta dopo 13 giorni di attacchi israeliani nella striscia di Gaza.
A cura di Redazione
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Nel tredicesimo giorno di offensiva israeliana, mentre riprende l'avanzata di terra dopo l'interruzione della tregua chiesta da Hamas per ragioni umanitarie ed in un primo tempo accettata da Israele (non sono chiarissimi tra l'altro i motivi che avrebbero spinto Hamas a violare una tregua chiesta pochi minuti prima…), c'è da registrare l'ennesimo terribile bollettino di guerra. Nell'attacco al quartiere di Sajaya, non esattamente un obiettivo militare, hanno infatti perso la vita circa 50 palestinesi, tra cui 17 bambini e 14 donne. A confermarlo è il sito del quotidiano Haaretz, che cita le dichiarazioni del ministro della Salute a Gaza, riportando tra l'altro anche la decisione di riaprire il valico di Rafah con l'Egitto per permettere l'arrivo dei convogli umanitari nella Striscia.

Aggiornamento 22.42 – Mentre il bilancio dei morti del giorno più sanguinoso da quando il conflitto è cominciato continua a salire e supera la cifra di 100 vittime tra i civili, un portavoce delle forze armate di Hamas ha affermato che proprio nella giornata di domenica, durante lo scontro armato, un soldato israeliano è stato preso in ostaggio a Gaza. Parlando alla televisione con il volto coperto, Abu Ubaida, ha affermato: "Abbiamo catturato un soldato israeliano e gli occupanti non l'hanno comunicato". Israele commenta smentendo la cattura ed affermando che il nome cui fa riferimento Hamas in merito al soldato catturato è in realtà quello di soldato ucciso. A segnalarlo con un tweet è Derek Stoffel, corrispondente dal Medio Oriente per la CBS.

A Gaza un massacro di civili

Intorno all'attacco israeliano a Sajaya si è poi scatenata una furiosa polemica internazionale, aperta dall'indignata dichiarazione del segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby, il quale ha stigmatizzato duramente il comportamento di Israele, parlando di bombardamenti barbari e di un vero e proprio "crimine di guerra", con l'aggressione nei confronti dei civili, "crimine odioso del quale Israele deve assumersi la completa responsabilità". Il comunicato della Lega araba parla infatti di una "escalation pericolosa" e chiede "l'arresto immediato dell'aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza", mentre la Comunità internazionale deve "assicurare la protezione necessaria dei civili palestinesi".

Di tutt'altro avviso il segretario di Stato americano John Kerry che, nel ribadire la sua vicinanza al popolo israeliano, ha sottolineato come Hamas "rifiuti ostinatamente il cessate il fuoco" e ha insinuato che i miliziani palestinesi utilizzino i civili come scudi umani.

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