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Gasparri avverte la Kyenge: “Il reato di clandestinità deve restare” (VIDEO)

Maurizio Gasparri avverte il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge: “Il reato di ingresso clandestino non va rivisto ma va rispettato”.
A cura di Redazione
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Che la maggioranza che sostiene il Governo Letta non viva uno dei suoi periodi migliori è cosa nota e fin troppo discussa. Dall'Imu agli F35, passando per il rinvio dell'aumento sull'Iva e per il piano lavoro, sono tanti i fattori di tensione e le divisioni interne alla grande coalizione. Eppure, fin dall'inizio, uno dei punti di discussione è sempre stato il progetto di ampliamento del diritto di cittadinanza messo impostato (per ora a grandissime linee, giova ribadirlo) dal ministro per l'Integrazione cecile Kyenge.

Di posizione opposta infatti, il Popolo della Libertà e gli alleati (non al Governo) Fratelli d'Italia e Lega Nord. Da ultimo, Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, che ha indirizzato una sorta di monito al ministro: "Come pensa di affrontare possibili nuove ondate di clandestini senza norme certe e leggi che fermino chi altrimenti entrerebbe in Italia senza un lavoro, una dimora e quant'altro e finirebbe con il delinquere?". Sulla cittadinanza poi Gasparri è netto: "La Kyenge fa riferimento alla nostra Costituzione. Ebbene, proprio la nostra Carta garantisce i diritti fondamentali alla ‘persona' e ovviamente non solo a chi è cittadino italiano. Quindi dovrebbe essere chiaro anche a lei che non bisogna essere cittadini per godere di alcuni diritti. La cittadinanza, invece, deve comportare una consapevolezza relativa a lingua, identità, diritti e doveri che escludono appunto ogni automatismo".

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