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G7 di Taormina, stallo sul clima. Trump: “Deciderò la prossima settimana”

Nel documento finale si legge: “Gli Usa sono nel processo di revisione delle loro politiche sul cambiamento climatico e sull’accordo di Parigi e non sono nelle condizioni di unirsi agli altri membri del G7 sul punto”.
A cura di Davide Falcioni
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E' terminato il secondo e ultimo giorno di lavori al G7 di Taormina: dopo l'accordo di massima trovato ieri sul tema della lotta al terrorismo, i leader delle principali potenze mondiali erano oggi chiamati a discutere di migranti, clima e commercio internazionale. Il risultato, secondo gli osservatori che hanno letto il documento finale di sei pagine e 39 paragrafi, ha luci ed ombre: se è stato infatti trovato un accordo soddisfacente sul nodo della lotta al protezionismo, è stallo invece sul rispetto degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici: agli Stati Uniti è stato concesso più tempo per prendere una decisione. Nel frattempo migliaia di attivisti hanno manifestato per protestare contro il vertice e non sono mancati momenti di tensione con le forze dell'ordine.

Accordo sul clima: Trump chiede una settimana per riflettere

"Gli Usa – si legge in uno stralcio del documento – sono nel processo di revisione delle loro politiche sul cambiamento climatico e sull'accordo di Parigi e non sono nelle condizioni di unirsi" agli altri membri del G7 sul punto. I sei altri partner e i rappresentanti dell'Unione Europea "riaffermano il loro forte impegno per una rapida applicazione dell'accordo di Parigi". Lo stesso inquilino della Casa Bianca Donald Trump, in un tweet pubblicato all'apertura delle conferenze finali, aveva confermato l'indiscrezione: "Prenderò la mia decisione sull'accordo di Parigi la settimana prossima".  Anche Angela Merkel ha affermato che "non ci sono segnali finora se gli Stati Uniti rimarranno o meno nell'accordo di Parigi". Poi un messaggio molto chiaro agli Stati Uniti: "Penso che l'accordo di Parigi sia così importante che non possiamo fare alcun compromesso".

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I sette grandi dicono no al protezionismo

A giudicare sempre dalle dichiarazioni di Angela Merkel anche il tema del commercio internazionale è stato tutt'altro che semplice da affrontare. "Abbiamo avuto discussioni molto dure – ha detto la tedesca -. Penso che abbiamo trovato una soluzione ragionevole. Ci impegniamo a un sistema basato sulle regole. E vogliamo far sì che il Wto abbia successo". Poi il punto principale della discussione: "Insieme manterremo i nostri mercati aperti rifiutando il protezionismo, ma anche le pratiche commerciali scorrette". Il confronto sul tema riguardava la decisione di includere o no una condanna ad ogni forma di protezionismo.

Migranti: "Sì al diritto degli stati a controllare i propri confini"

Per quanto riguarda i migranti è stato confermato il diritto sovrano degli Stati sui propri confini. Nel comunicato finale del G7, si legge che la gestione dei flussi migratori richiede "sforzi coordinati a livello nazionale e internazionale". I membri del G7, "pur sostenendo i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati", sostengono dunque "i diritti sovrani degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i propri confini e stabilire politiche nell'interesse nazionale e per la sicurezza".

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