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“Furbetti del cartellino” licenziabili in un mese: via libera del Cdm a decreto Madia bis

Sì del Cdm a due norme su tre del pacchetto sulla Pubblica amministrazione, mentre è stato rinviato il riordino dei dirigenti delle Asl a causa dell’assenza della ministra della Salute Lorenzin.
A cura di C. T.
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Madia

Dal Consiglio dei ministri è arrivato l'ok ai due decreti sui licenziamenti per i "furbetti del cartellino" e sul tagli alle partecipate pubbliche: sono due dei tre realizzati da Marianna Madia, ministra per la Pubblica amministrazione, dopo il passaggio dalla Corte Costituzionale e un'intesa con le Regioni. Per intenderci, i cosiddetti "Madia bis". Il terzo decreto- quello sul riordino della dirigenza medica delle Asl – invece, dovrà attendere, poiché rinviato a causa dell'assenza della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. Il rinvio, dunque, segue ragioni di "cortesia istituzionale".

Nel provvedimento resta invariata la norma sui "furbetti del cartellino", ossia coloro che simulano l'ingresso al posto di lavoro strisciando il badge e poi se ne vanno: per loro è prevista la sospensione in 48 ore e licenziamento entro un mese, se viene verificato l'abuso. Viene anche responsabilizzata la figura del dirigente: se si accorge ma non agisce, rischia a sua volta il licenziamento.

Sul decreto partecipate, invece, ci sono state delle modifiche, che riguardano la proroga dei termini per la presentazione dei piani di razionalizzazione (che passa dal 23 marzo al 30 giugno) e dei conseguenti elenchi degli esuberi; nonché anche della scadenza per l'adeguamento degli statuti alle novità, che arriva a fine luglio. Previsto, inoltre, un maggior coinvolgimento delle Regioni nelle decisioni, e viene ammorbidita la regola dell'amministratore unico: non sarà più un decreto ad hoc a stabilire i criteri per la deroga, ma basterà la delibera, seppure motivata, dell'assemblea.

I due decreti adesso dovranno ottenere l'intesa dalla Conferenza unificata e Stato-Regioni, nonché i diversi pareri previsti dalla legge – tra cui quelli delle commissioni parlamentari competenti. Nel frattempo, comunque, sono fatti salvi tutti gli effetti. L'approvazione del Testo unico del pubblico impiego, infine, slitta alla prossima settimana: il termine è il 28 febbario, per poi passare all'esame delle Camere.

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