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Fratelli d’Italia punta a candidare “capitano Ultimo” alle prossime elezioni politiche

Fonti interne a Fratelli d’Italia sostengono che da tempo sarebbe sul piatto l’ipotesi di candidatura alle prossime politiche per Sergio De Caprio, il capitano Ultimo che nel 1993 arrestò Totò Riina. Al momento nessuna conferma, Giorgia Meloni non commenta.
A cura di Charlotte Matteini
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Fratelli d'Italia vuole candidare nelle sue liste Sergio De Caprio, il "capitano Ultimo" che negli anni novanta arrestò Totò Riina e che nel corso degli ultimi mesi è tornato alla ribalta complice il caso Consip. La notizia non ha ancora una conferma ufficiale da parte della presidente del partito, Giorgia Meloni, che in merito all'ipotesi ha dichiarato: "Su questo non ho nulla da dire. Ribadisco solo la mia totale stima per un uomo coraggioso e straordinario. Un uomo che è stato fondamentale per l’arresto di Riina". Meno criptico l'altro fondatore di Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa, che inizialmente ha spiegato ai giornalisti: "Il capitano Ultimo ci è sempre piaciuto. Per noi è un simbolo. È quello che ha arrestato il capo della mafia. Il nostro giudizio su di lui è sempre stato più che positivo. Lo abbiamo candidato, e votato, anche alle elezioni del capo dello Stato. Certo non abbiamo cambiato giudizio in questi giorni per qualche notizia giornalistica", aggiungendo poi in seguito : "Se Giorgia dice ‘no comment', che non è una conferma ma nemmeno una smentita, lo faccio anch’io. Del resto ancora di candidature non abbiamo parlato per nessuno. Come si fa se non c’è ancora la legge elettorale?".

Fonti interne a Fratelli d'Italia sostengono che l'ipotesi è sul piatto da tempo ma che al momento non ci sarebbe alcuna conferma ufficiale in merito alla presunta candidatura offerta all’ex vicecomandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri che ha condotto le indagini sulla Cpl Concordia e su Consip. Al momento Sergio De Caprio si trova al centro di uno scontro politico molto duro a causa di recenti indiscrezioni relative proprio all'inchiesta Consip. Pochi giorni fa, infatti, durante una deposizione al Csm, il procuratore di Modena Lucia Musti avrebbe dichiarato che durante un colloquio il "capitano Ultimo" le avrebbe detto: "Dottoressa, lei, se vuole, ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba». Le prime indiscrezioni sul verbale hanno ascritto all’ufficiale anche la frase «scoppierà un casino, arriviamo a Renzi", frase che in realtà sembra essere stata pronunciata da Gianpaolo Scafarto e non da De Caprio come sostenuto in precedenza. Il colonnello si è difeso smentendo le "accuse gravissime", invitando a un "pubblico confronto" gli accusatori. "Mi dà fastidio che si accosti la candidatura alle vicende in corso. Non perché non creda all’estraneità del colonnello De Caprio alle accuse, che a occhio mi sembrano infondate. Ma non vorrei si pensasse a una strumentalizzazione politica. Se si candiderà con noi non sarà per il caso Consip, ma perché è un carabiniere vero e una persona che non abbiamo mai smesso di stimare", ha commentato La Russa.

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