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Francia, un altro poliziotto sospettato di stupro con manganello

Dopo il caso di Theo un altro agente è sotto inchiesta per un episodio analogo avvenuto nel 2015 alla periferia di Parigi.
A cura di Antonio Palma
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Mentre nel Paese ancora non si placa la tensione per il caso del giovane Theo, un ragazzo di colore che ha denunciato una violenza sessuale da parte degli agenti che lo stavano fermando alla periferia di Parigi, un altro caso molto simile rischia di mettere nuovamente nei guai la polizia francese già al centro di polemiche e proteste di piazza per l'uso indiscriminato della forza. Come riferiscono i media d'oltralpe, infatti, un altro poliziotto è finito nel mirino dei giudici  francesi per aver messo in atto un comportamento analogo a quello contestati agli agenti del caso Theo e cioè l'aver usato un manganello per violentare il fermato.

L'episodio contestato al poliziotto risale in realtà al 29 ottobre 2015, quando Alexandre, un ragazzo che oggi ha 28 anni, fu fermato in stato di ebbrezza davanti alla sua abitazione di Drancy, banlieue parigina nel dipartimento della Senna-Saint-Denis. Per costringerlo a salire a bordo della volante un agente lo ferì all'altezza del retto con un manganello provocandogli lesioni giudicate non gravi dai medici e guaribili in dieci giorni.

Il ragazzo denunciò l'accaduto all'autorità giudiziaria che avviò immediatamente gli accertamenti sui tre agenti in servizio decidendo infine il fermo dei tre poliziotti. Dopo le indagini il procuratore decise di rinviare a giudizio solo l'agente che usò effettivamente il manganello accusandolo del reato di "violenza aggravata" scagionando gli altri due che erano intervenuti sul posto. In tribunale però il giudice ha deciso ora di riqualificare come stupro le accuse a carico dell'agente ipotizzando dunque quanto avvenuto nel caso di Theo. Il caso rischia ora di mettere sotto accusa un modo di agire della polizia francese che potrebbe portare a nuove proteste di piazza anche se la procura di Bobigny ha annunciato di aver fatto appello contro la decisione del tribunale.

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