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Francia, si va verso la procreazione assistita anche per lesbiche e single

Nel 2018 il parlamento francese potrebbe approvare una norma che legittima anche lesbiche e single a ricorrere alla procreazione medicalmente assistita.
A cura di Davide Falcioni
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Marlene Schiappa, segretario di Stato francese responsabile per la parità di genere, ha reso nota l'intenzione di aprire alla procreazione medicalmente assistita per tutte le donne, comprese le lesbiche e le single. La riforma dovrà essere vitata dall'Assemblea Nazionale nel 2018 e – in tema di diritti civili – rappresenta una delle battaglie promosse in compagna elettorale per l’Eliseo da Macron. Marlene Schiappa, parlando ai microfoni di Bmf-Tv, ha spiegato che la normativa è stata pensata per aumentare i diritti delle donne, definita anche come “una questione di giustizia sociale”.

Il Ccne – Comitato Nazionale di Parigi per le Questioni Etiche – dopo un lungo dibattito si era pronunciato favorevolmente alla procreazione medicalmente assistita anche per le lesbiche e per le donne single tre mesi fa. Per il comitato infatti tale tecnica non può essere appannaggio esclusivo delle coppie eterosessuali con problemi di fertilità, ma va applicata in modo universale a tutte. L'opinione espressa dai “saggi” apre ora la strada a una legge nel nuovo parlamento transalpino. “Ci sono donne che sono in Francia, che hanno i mezzi per andare all’estero a fare una procreazione medicalmente assistito e altre donne che sono in Francia e non hanno i mezzi per andare all’estero a fare una pma” ha aggiunto Schiappa. Quanto al calendario, ha puntualizzato, “saremo sull’anno in arrivo, il 2018, probabilmente con le revisioni della Legge di bioetica“.

La decisione del governo francese è stata accolta con favore in Italia dall'Associazione Luca Coscioni:  “Il modello francese è da imitare anche nel nostro Paese, dove la politica, anche quella che guarda a Macron, non fa dell’affermazione dei diritti individuali una priorità del proprio agire politico. In Europa le leggi affermano libertà e diritti capaci di affermare il principio di uguaglianza, mentre noi, per beneficiarne siamo costretti ad affrontare estenuanti battaglie nei tribunali”".

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