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Francia, scatta l’obbligo della ‘doggy bag’ contro lo spreco alimentare

La legge appena entrata in vigore si riferisce ai ristoranti con più di 180 coperti e intende dimezzare gli sprechi di cibo. In arrivo poi un’altra legge che impone ai grandi supermercati di destinare il cibo in scadenza a organizzazioni di beneficenza. Fino a due anni di reclusione per chi non la rispetta.
A cura di Biagio Chiariello
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Da oggi in poi in Francia non sarà più una vergogna chiedere ai ristoranti la doggy bag, cioè la scatola dove mettere gli avanzi del pasto da riportare a casa. Anzi, il ristorante che ne sarà sprovvisto verrà anche multato. Con il nuovo anno, infatti, in Francia è scattato l’obbligo (per le tavole calde con oltre 180 coperti), che riprende un’usanza tutta americana, per combattere gli sprechi di cibo, che per la ristorazione transalpina raggiungono un milione di tonnellate di scarti alimentari all'anno. Tra pochi giorni, invece, il Senato francese sarà chiamato a votare una altra importante legge che obbligherà i gestori dei supermercati con superficie superiore ai 400 mq a destinare il cibo in scadenza a organizzazioni di beneficienza, ove il mancato rispetto di questa norma può costare fino a 75mila euro di multa o due anni di reclusione.

Coldiretti: 1 italiano su 5 è d'accordo

Secondo una ricerca di Coldiretti, un italiano su cinque si dice d’accordo con l'iniziativa transalpina e afferma di aver chiesto la vaschetta porta-cibo almeno una volta al ristorante, poiché oltre il 25% degli intervistati ritiene che sia "da maleducati, da poveracci e volgare" o si vergogna comunque a richiederla.  Il 12% lo fa raramente, il 15% non lo fa perché non gli servirebbe, mentre – sottolinea sempre la Coldiretti – una maggioranza relativa del 28% degli italiani semplicemente non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori. La stessa associazione evidenzia che in questo 2015 ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari. "Una situazione che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci hanno contenuto o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza" fa sapere le Coldiretti.

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