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Francia, la donna ostaggio dei terroristi: “Erano indemoniati, hanno filmato l’orrore”

Jeanine, 86enne, ostaggio dei due terroristi a Rouen, racconta i drammatici momenti dello sgozzamento di padre Jaques: “Hanno chiesto a mio marito di filmarli con il telefonino, poi lo hanno accoltellato. Ha finto di essere morto per salvarsi”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Quei due indemoniati ci hanno divisi, mio marito e padre Jacques sulle panche di sinistra, io e le tre suore su quelle di destra. Non preoccupatevi, ha detto uno a noi donne, non vi faremo niente, ci servite vive come ostaggi. Ho pensato: Dio mio, significa che non morirò subito e dovrò aspettare un po’ prima che mi uccidano”. A parlare, in un’intervista al Corriere della Sera, è Jeanine, 86 anni, uno degli ostaggi dell’assalto terroristico nella chiesa vicino Rouen. L’anziana racconta quei drammatici momenti caratterizzati dapprima da un sequestro durante la messa del mattino, poi dal martirio di padre Jacques Hamel, e in tutto ciò il marito a terra ferito che si fingeva morto. Jeanine è riuscita a salvarsi ed ora ha deciso di condividere il terrore provato in quei momenti: “Io e Guy siamo andati alla messa del mattino perché era il compleanno di mio marito: 87 anni. Volevamo ringraziare Dio d’essere arrivati sin qui assieme. La messa era quasi finita quando sono entrati dalla sacrestia quei due. Uno aveva una pistola, l’altro un coltello. ‘Siamo pronti a farci esplodere – ci hanno detto – siete tutti prigionieri”.

Anche la donna afferma come i due terroristi siano stati animati dalla volontà di filmare la loro violenza: “Quello con la pistola filmava l’altro che dall’altare diceva qualcosa in arabo. Una preghiera, una minaccia, chissà. Padre Jacques continuava a dirgli di smetterla, di non mettersi nei guai, di non fare sciocchezze. Loro l’hanno preso dalla panca e gli hanno ordinato di inginocchiarsi. Padre Jacques ha resistito, voleva parlargli, non so, forse pensava di convincerli, ma quello col coltello gli ha dato il primo colpo di lama, dall’alto verso il basso, proprio qui, tra la clavicola e il collo”. Dopo aver massacrato Padre Jacques, i due terroristi si sono rivolti al marito di Jeanine: “Filma con questo, gli hanno ordinato. Doveva riprendere con il loro telefonino il corpo del prete e i suoi due assassini che mostravano le armi e ancora dicevano cose in arabo”. Poi hanno aggredito l’uomo, prima dell’arrivo della polizia e la presa degli ostaggi, tra cui Jeanine, da parte dei terroristi. “Quello con la pistola mi teneva dalle spalle e mi premeva la pistola sul collo. Le uccidiamo, le uccidiamo, gridavano”, ricorda. Fortunatamente è salva, per quanto quell’orrore non l’abbandonerà per il resto della vita.

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