47 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Francia, il “cimitero” di rifiuti nucleari più grande d’Europa giudicato insicuro

Il sito di stoccaggio di Bure, che dovrebbe essere realizzato entro il 2025, secondo un ente specializzato francese non garantirebbe adeguati standard di sicurezza: si tratterà della discarica di scorie nucleari più grande d’Europa.
A cura di Davide Falcioni
47 CONDIVISIONI
Immagine

L'affidabilità del sito di stoccaggio di scorie nucleari di Bure, in Francia, non può essere pienamente garantita. Sono le parole, piuttosto preoccupanti, scritte in un rapporto redatto dall'l'Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire (IRSN), l'ente pubblico transalpino responsabile per la ricerca sui rischi nucleari rispetto al quale l'Autorità per la Sicurezza Nucleare si basa nell'assumere decisioni strategiche sulla produzione di energia e lo stoccaggio delle scorie.

Il parere dell'IRSN rafforza le tesi di quanti da tempo in Francia si oppongono alla costruzione da parte dell'Andra – l'Agenzia nazionale per la gestione delle scorie radioattive – della più grande discarica di scorie radioattive d’Europa, quella appunto di Bure, a circa tre ore a nord di Parigi. La scelta di questa località non sarebbe stata casuale: l'Alta Marna, infatti, è una delle aree più povere della Francia, con un'agricoltura in forte crisi e un comparto industriale estremamente debole. Anche per questo, con la promessa di ridare vigore all'economia della regione, le autorità locali hanno dato il via libera alla realizzazione del sito di stoccaggio in un'area vasta 3mila ettari: secondo il progetto dovranno essere realizzati 30 chilometri quadrati di gallerie  nel sottosuolo a 500 metri di profondità, per poter ospitare i rifiuti nucleari di tutta Europa.

L'area destinata a diventare la "discarica" europea dei prodotti nucleari interessa diversi comuni, tra i quali per l'appunto Bure, dove un cartello accoglie i visitatori con un'eloquente scritta: "Città gemellata con Chernobyl, Fukushima e Three Mile Island". E' qui che dovrebbe sorgere il cantiere principale dei lavori ed è anche qui che è nato un movimento di opposizione a una grande opera di cui, secondo i detrattori, non ci sarebbe alcun bisogno: i lavori dovrebbero iniziare nel 2018 per concludersi nel 2025, per una spesa di 25 miliardi di euro.

47 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views