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Foto shock nel cellulare di uno scafista: scene di cannibalismo e corpi smembrati

Nel cellulare di un trafficante di esseri umani foto raccapriccianti: scene di cannibalismo tra migranti disperati e omicidi per l’estrazione di organi.
A cura di D. F.
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Si chiama M.Y.M., ha 35 anni ed è un uomo eritreo arrestato in Sudan ed estradato in Italia alcune settimane fa con l'accusa di essere uno dei più attivi e pericolosi trafficanti di esseri umani di tutta Europa. La Squadra Mobile di Palermo, nell'analizzare durante le indagini il contenuto dello smartphone dell'uomo, ha trovato scene raccapriccianti: foto di scene di cannibalismo, video che ritraggono profughi consegnati nel bel mezzo del deserto ai loro aguzzini, in attesa di essere uccisi, e perfino istantanee con pezzi di corpi smembrati.

Secondo gli investigatori l'eritreo avrebbe per anni pianificato l'arrivo dall'Africa all'Italia di migliaia di profughi, guadagnando in questo modo milioni di euro. Dal canto suo l'uomo sostiene di essere vittima di uno scambio di persona. Le indagini sono state coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dal pm Geri Ferrara, ed hanno portato, nell'aprile dello scorso anno, alla emissione di 24 mandati di arresto. Il 35enne africano era rimasto latitante ma dopo essere stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale è stato estradato dal Sudan in Italia.

Il raccapricciante contenuto del cellulare del sospetto trafficante è stato inserito nella memoria depositata dai magistrati al gup. Sul telefonino sono stati trovati anche filmati scaricati da Youtube con migranti "presi in consegna nel deserto da alcuni trafficanti armati". Un ex trafficante di esseri umani, nel frattempo diventato collaboratore di giustizia, ha dichiarato agli inquirenti: "Lungo la strada del Sinai i migranti che non hanno avuto la possibilità di corrispondere le somme pattuite vengono sistematicamente uccisi dalle organizzazioni criminali dedite al traffico di uomini al fine di estrarne gli organi. (…). Alcune persone ce l’hanno soldi in casa (…) pagano a Palermo, pagano…". Il collaboratore ha quindi confermato la possibile autenticità di quelle foto e quei video: "Prima tagliano questo, tagliano questo, prendono queste cose (…) Tante persone sono morte, tante, tante, tante (…). I reni a 15 mila dollari vendono, 10-15 mila i reni questi. Gli egiziani prendono, gli egiziani tutti quelli fanno intervento, questo, tutti gli egiziani Sahara nel deserto".

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