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Forza Italia, il “cerchio magico” ha l’incubo delle preferenze (e B. si affida alla Santanchè)

Pascale e Rossi terrorizzate dall’idea di una legge elettorale che metta fuori gioco i “cortigiani” e azzeri il loro dominio su Forza Italia. La Santanchè torna a dettar legge nel partito e non infierisce sulla ex avversaria Francesca….
A cura di Carlo Tarallo
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C’era una volta il “cerchio magico”, ovvero quella sorta di cordone sanitario stretto intorno a Silvio Berlusconi e composto da Francesca Pascale (fidanzata del Capo), Maria Rosaria Rossi (tesoriere di Forza Italia nonché braccio destro e sinistro del Capo) e Alessia Ardesi (addetta stampa della Pascale e sua migliore amica). Questo trio di donne, spesso scherzosamente tirato in ballo dallo stesso Berlusconi, ha tenuto per più di due anni a distanza “di sicurezza” dal quartier generale dell’ex premier chiunque volesse avvicinarlo, anche solo telefonicamente. Ma negli ultimi tempi Berlusconi è tornato a fare affidamento sui suoi “storici” fedelissimi, primi tra tutti Denis Verdini e Daniela Santanchè. La “pitonessa”, costantemente nel mirino del “cerchio”, si è presa così la sua rivincita. E ha deciso, misericordiosamente, di non infierire.

La Santanchè alla riscossa – Si spiega così, stando a chi pratica l’ambiente parlamentare forzista, la dichiarazione di questa mattina della Santanchè: “La nuova legge elettorale – scrive Daniela – non deve prevedere le preferenze: sarebbe un errore imperdonabile utilizzare uno strumento che è spesso fonte di approvvigionamento per il clientelismo e per il malaffare. Con l’Italicum abbiamo l’occasione di dare vita a una legge elettorale che garantisca governabilità al Paese, ma non vincoliamo il tutto alle preferenze. Mi auguro – conclude – che nessuno voglia fare passi in avanti in questo senso altrimenti significa che le vicende del magna-magna a Roma di questi giorni non ci hanno insegnato nulla”.

Maria Rosaria Rossi terrorizzata dal dover raccogliere i voti – Un altolà alle preferenze che segue di appena 24 ore un comunicato sostanzialmente identico, diffuso da Maria Rosaria Rossi. “Lo scandalo di Roma – scrive la tesoriera – ha trascinato la politica e gli amministratori pubblici in un sistema di corruzione e malaffare che per anni, anziché occuparsi della Capitale più bella del mondo, si è concentrato a utilizzare la cosa pubblica per portare avanti interessi e affari personali. Questo dimostra che adottare le preferenze nel sistema elettorale non risolve il problema di selezionare una classe dirigente degna di ricoprire ruoli istituzionali. E da amministratore del più grande partito di centrodestra – conclude – ritengo che le preferenze e l'abolizione del finanziamento pubblico possano facilitare sistemi di corruzione”.

Il “cerchio magico” fondato sul potere di nominare i deputati – La coincidenza non è sfuggita agli osservatori, che si danno una sola spiegazione per il terrore che il “cerchio magico” ha delle preferenze: l’obiettivo di Silvio Berlusconi, infatti, è quello di portare in Parlamento, da perdente, un centinaio di deputati. Esattamente quelli “nominati” come capilista nei circa cento collegi elettorali previsti dall’Italicum. In questo modo, tutti i fedelissimi di Raffaele Fitto, leader della fronda interna a Forza Italia, verrebbero utilizzati come portatori di voti ma senza nessuna possibilità di essere eletti. Se in un collegio scatta un solo deputato, quello è il capolista bloccato: chi ha combattuto per raccogliere le preferenze, qualunque risultato abbia raggiunto, resta fuori. Un modo per decidere a tavolino (ad Arcore) chi “promuovere” nel nuovo Parlamento e chi “bocciare”. E per tenere in pugno lo scettro del potere all’interno di Forza Italia.

Ma le minoranze di Pd e Fi sono pronte alla battaglia – Il sistema consentirebbe infatti ai fedelissimi dell’ex premier di selezionare i capilista da spedire alla Camera, lasciando a tutto il resto del partito solo le briciole: oltretutto, vorrebbero che una bella fetta dei “nominati” provenisse dalla rete di Club Forza Silvio. Un progetto che però deve fare i conti con la resistenza fortissima messa in campo da chi, pur contando su un buon consenso personale, non ha trascorso gli ultimi anni a ossequiare le “cerchiste”. Ncd, minoranza del Pd e minoranza di Fi, infatti, hanno già pronta una proposta alternativa, basata su un listino bloccato nazionale che non “blindi” più del 30% degli eletti di ciascun partito, lasciando agli elettori la possibilità di esprimere le preferenze per eleggere tutti gli altri. Il braccio di ferro è appena iniziato….

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