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Opinioni

Forza Italia flop: “Insoddisfatti, ma nessun dramma”. Marina subito in campo

Lo stato maggiore detta la linea, ma dietro le quinte sorride solo Verdini. Berlusconi accusa il colpo ma pensa a come risalire subito la china. Elezioni? C’è tempo….
A cura di Carlo Tarallo
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Un’altalena lunga due ore, dai primi exit poll che “regalano” il 18% a Forza Italia al dato tra il 15 e il 16% che si è cristallizzato quando si è passati allo scrutinio dei voti veri. E la cautela e l’ottimismo che trapelavano da Arcore quando sono stati diffusi i primi dati si è passati all’amarezza successiva. Ma niente panico. Il risultato viene definito “non soddisfacente ma nemmeno drammatico” da Giovanni Toti, che parla dopo aver sentito Silvio Berlusconi e dopo che i “big” come Mariastella Gelmini, Deborah Bergamini e Paolo Romani hanno dettato la linea attraverso le agenzie ai dirigenti locali di tutto il territorio nazionale.

Toti: “Risultato insoddisfacente ma numeri non drammatici” – “E' evidente – commenta Toti, consigliere politico del leader di Fi –  che è un risultato che non possiamo considerare soddisfacente. Ma rispetto all’insieme dei partiti che faceva parte del Pdl poco più di un anno fa, la percentuale resta più o meno inalterata”.

Di “risultato non esaltante” parla invece la responsabile comunicazione Deborah Bergamini, che aggiunge “Abbiamo avuto un Berlusconi costretto ai box, impossibilitato a muoversi per fare comizi, affidato ai servizi sociali, senza poter parlare liberamente. Poi l'estromissione dal Senato e la scissione con Ncd. Alla luce di questo dato – conclude – non si può dire che sia un risultato negativo per Forza Italia”.

Gelmini: “Berlusconi si è battuto come un leone”. Minzolini: “Tutto sbagliato” – “Per Forza Italia – dichiara Mariastella Gelmini – è stata una campagna elettorale difficile. Il presidente Berlusconi ha dato il meglio di sé e si è battuto come un leone: ha però dovuto fare una campagna elettorale senza poter fare comizi in tutte le regioni. Ci aspetta un grande lavoro di rilancio del partito – aggiunge la Gelmini – e per quanto riguarda le riforme non sarà un risultato elettorale a cambiare la nostra posizione, che da sempre è a favore delle riforme. Se saranno riforme buone, Forza Italia è sempre stata dalla parte di chi vuole innovare e cambiare”. Non mancano però tono più cupi: “La verità è che Fi ha sbagliato molto, se non tutto£ scrive su twitter, ad esempio, il senatore di Forza Italia, Augusto Minzolini.

Dietro le quinte: riflettori sul boom di Renzi e il flop di Grillo – In realtà, al di là delle dichiarazioni, una flessione era attesa nel quartier generale di Forza Italia. L’astensionismo ha colpito il centrodestra, e Renzi è riuscito a intercettare molti voti in uscita dal Pdl. La batosta di Grillo, però, viene accolta con soddisfazione. Così come il risultato del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, in equilibrio sulla fune del 4% per tutta la notte e lontano dagli obiettivi sbandierati in campagna elettorale: seppur ulteriormente “dimagrito”, il leader del centrodestra italiano si conferma Silvio Berlusconi. Ma è un leader che a stasera, pur immaginando una riunificazione di tutto il centrodestra Lega compresa, sarebbe lontanissimo da quel “simpaticone” di Matteo Renzi, che svetta a quote inimmaginabili fino a qualche ora fa.

Marina subito in campo, ma stasera sorride Denis Verdini – L’obiettivo più immediato di Silvio Berlusconi, quindi, è tenere in piedi il patto con Renzi e continuare a fare la “stampella” al presidente del consiglio, in attesa di tempi migliori e dell’avvento (ormai non più rinviabile) di Marina Berlusconi alla guida del partito, che dovrà comunque lavorare duro per rivitalizzare un centrodestra che nel complesso non supera il 30%. Renzi vola verso il 2018, e per restare al centro della scena Berlusconi dovrà continuare ad andare d’accordo con quel “simpaticone” del premier. Esattamente come  sperava (sognava?) Denis Verdini…

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