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Opinioni

Forza Italia all’ultimo stadio: metà dei senatori contro Berlusconi

Riforme a rischio: “Il Senato sarebbe eternamente di sinistra”. Cresce la rivolta contro il nuovo asse Pascale-Toti-Verdini. Il “macellaio” e Daniela Santanchè hanno ripreso in pugno il partito. E la Pascale ormai è monotematica….
A cura di Carlo Tarallo
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L’incubo di Forza Italia? La liquefazione totale. La riforma del Senato potrebbe trasformarsi in un Vietnam per il partito di Silvio Berlusconi. Quanto anticipato da Fanpage è ormai sotto gli occhi di tutti: i senatori azzurri che non voteranno mai e poi mai la riforma Renzi-Verdini sono molti di più di una decina. Si parla di almeno 20-25 dissidenti, pronti a combattere fino all’ultimo per “salvare” la propria poltrona, ma non solo: in gioco c’è il futuro stesso del partito. E la spaccatura è profonda e si allarga sempre di più, giorno dopo giorno, ora dopo ora.

Verdini-Santanchè dettano la linea, il “cerchio magico” si accuccia – L’accordo totale Verdini-Renzi, con la benedizione di un Silvio Berlusconi descritto come “sotto choc” per le vicende giudiziarie e soprattutto per l’imminente sentenza del processo a suo figlio Piersilvio, e di quel cerchio magico che dopo aver combattuto una battaglia senza esclusione di colpi contro “il macellaio” ora pare essersi accucciato ai piedi del duo Verdini-Santanchè, è indigesto e non solo perché cancella ogni possibilità di rielezione per i 60 senatori forzisti. Il problema è tecnico, e quindi (trattandosi di una riforma dell’architettura istituzionale),  tutto politico.

No a un Senato “per sempre di sinistra” – Che il Senato dei consiglieri regionali e dei sindaci sia destinato ad avere sempre e comunque una maggioranza di sinistra non è un mistero per nessuno, tanto che le critiche che piovono sulla riforma mettono in evidenza (anche) il potere praticamente assoluto che verrebbe consegnato a Matteo Renzi. Ma nei corridoi di Palazzo Madama si ragiona anche sulla ipotesi di una vittoria (prima o poi, chi sa, potrebbe anche ricapitare) alla Camera del centrodestra. Che succederebbe?

“Dovremmo approvare – spiega un senatore di lungo corso – un Senato per sempre a uso e consumo della sinistra. Se passerà la riforma Renzi-Verdini, i nostri avversari saranno sempre in maggioranza, in un Senato al quale restano comunque  attribuzioni importanti. Anche se perdessero la Camera, il Senato sarebbe sempre loro. Il baratto tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, che riguarda temi e argomenti che nulla hanno a che fare con la riforma delle Istituzioni, comprometterà il futuro democratico del nostro Paese”.

Ma non è tutto: “Dopo averci martellato per mesi – aggiunge il parlamentare – con la storia dello strapotere di Verdini, ora Giovanni Toti e il cerchio magico sono diventati verdiniani doc. E con il premier, a parlare di riforme a nome di tutti noi, viene inviato uno dei più chiacchierati dei nostri esponenti”. E il capogruppo Paolo Romani ? “Tenta di mediare, ma la situazione è esplosiva”.

Peggio della scissione di Alfano – La rivolta anti-Silvio è molto, molto più ampia di qualunque frattura abbia fino ad ora conosciuto Forza Italia. Altro che Alfano; altro che Fitto: questa volta a dubitare delle scelte del leader sono tantissimi esponenti di primo piano del partito, pronti a saldare il loro dissenso con quello della minoranza del Pd, pure ostile alla riforma. Il sospetto che l’ex presidente del consiglio sia ormai completamente assorbito  dalle vicende personali, aziendali e familiari aleggia anche tra chi, almeno fino ad ora, non avrebbe mai e poi mai alimentato voci allarmate sulla capacità strategica di Berlusconi. “Vederlo così in occasione dell’ultima riunione dei parlamentari – aggiunge una fonte romana – è stato triste e choccante”.

Piersilvio conferma l’ok a Matteo Renzi. E la Pascale si iscrive ogni giorno all’Arcigay – Del resto, la linea sembra ormai decisa: anche questa mattina Piersilvio Berlusconi è tornato, attraverso una intervista al Corriere della Sera, ad augurarsi un lungo e proficuo governo di Matteo Renzi. Marina, che sembrava destinata a scendere in campo alla guida della “nuova” Forza Italia, è defilatissima. E così le uniche note di colore sono affidate all’attivismo pro-diritti civili di Francesca Pascale. La fidanzata di Berlusconi sarà a Napoli, domani, per ricevere la tessera dell’Arci Gay. Un “tormentone”, quello della lotta per i diritti civili delle coppie omosessuali, che viene strombazzato praticamente ogni giorno da settimane e che ormai sembra aver già stancato anche i più lieti della “svolta” della Pascale…

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