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“Forse Gesù aveva discepoli gay e Maria Maddalena era lesbica”: bufera sul vescovo

Le frasi pronunciate davanti ad un forum di persone Lgbt. Dopo le polemiche, il prelato ha fatto marcia indietro.
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Gesù con due apostoli in una scena del "Gesù di Nazaret" di Franco Zeffirelli.
Gesù con due apostoli in una scena del "Gesù di Nazaret" di Franco Zeffirelli.

“Non sappiamo se qualcuno dei discepoli di Gesù Cristo fosse gay e non sappiamo neppure se Maria Maddalena fosse lesbica. Probabilmente non lo era perché era andata a letto con molti uomini, ma non lo sappiamo con certezza. Gesù non ha mai detto di camminare in un certo modo o di vestirsi in un altro. Né ha detto ai discepoli che voleva che fossero dei macho.” Sono le parole che Juan Vicente Cordoba Villota, gesuita e vescovo della diocesi colombiana di Fontibòn, ha pronunciato nel corso di un raduno Lgbt, provocando le reazioni sconcertate dei suoi confratelli vescovi e di una buona parte della Chiesa cattolica del Paese.

Durante il forum intitolato “Adozione e matrimonio egalitario in Colombia: un percorso non ancora concluso”, il vescovo non ha mai fatto riferimento alle posizioni ufficiali della Chiesa sul tema, ma ha sollecitato i gay a creare “case accoglienti per i bambini”. Per il vescovo “il peccato è semplicemente non rispettare la dignità degli altri, non amare Dio, il tuo prossimo e te stesso, non dare da mangiare all’affamato, non dare da bene all’assetato, non promuovere la dignità, la giustizia, la salute altrui. Preferisco mille volte che in Colombia ci siano salute, dignità, che non si muoia negli ospedali, che ci sia cibo per tutti, che preoccuparmi che ci siano gay ed eterosessuali.”

Le parole di Cordoba Villota hanno subito scatenato un putiferio. L’arcivescovo di Barranquilla, Jairo Jaramillo Monsalve lo ha accusato pubblicamente di creare “confusione tra I cattolici” e che “è difficile comprendere come possa considerare famiglia una unione che non è stata stabilita come tale dal Signore nelle Sacre Scritture.” . Il vescovo di Neiva, Froilan Casas Ortiz si è detto “addolorato” e di non poter accettare che “gli apostoli vengano classificati nel modo in cui ha fatto lui”.

Alla fine, Cordoba Villota ha dovuto mettere una pezza sull’intera questione e lo ha fatto direttamente attraverso un comunicato pubblicato sul sito web della Conferenza Episcopale Colombiana, segno che la reprimenda nei suoi confronti è arrivata dal massimo vertice della stessa.  Cordoba Villota si scusa “con coloro che si potrebbero essere offesi a causa delle miei sfortunate espressioni, a cui non può essere dato alcun valore teologico e morale. Io accetto con piena e ferma convinzione la dottrina morale della Chiesa cattolica sull’omosessualità, cioè che il solo orientamento sessuale non è un peccato, ma che è giustamente considerato un disordine oggettivo. Penso anche che i comportamenti omosessuali sono intrinsecamente disordinati e contrari alla legge naturale e che non possono essere approvati in alcun caso. Io volevo solo spiegare ai leader e ai componenti della comunità Lgbt il rispetto che la Chiesa cattolica ha per ogni persona.”

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